Londra, settembre 2014. Pochi giorni nella capitale londinese vissuti intensamente in compagnia di persone straordinarie.
Londra è una delle città più belle del mondo e su questo non si discute. Ma oltre alle tappe immancabili percorse dai turisti, la capitale inglese può essere vissuta in modo personalizzato, riservando gradite sorprese e regalando emozioni indimenticabili.
Per noi è stato così. In compagnia di tre amiche, abbiamo programmato un tour per visitare i luoghi in cui sono ambientate alcune delle nostre comuni passioni, tra cui Sherlock. E fra Baker Street e i luoghi delle riprese della serie della BBC (inclusa la scena cult all’esterno del St Bartholomew’s Hospital), ogni momento è stato semplicemente entusiasmante.
Giunte a Trafalgar Square ricordiamo all’improvviso che, a pochi passi dalla piazza, c’è Richard III a teatro con Martin Freeman. E tentiamo la sorte, per via dei pochissimi posti disponibili, riuscendo a comprare i biglietti per lo spettacolo della sera.
Lo spettacolo è stato fenomenale, con un’impostazione scenografica, sonora e artistica decisamente inedite. Conoscendo Martin Freeman soprattutto nelle vesti di John Watson e Bilbo Baggins, vederlo nei panni di Riccardo III – ambizioso, manipolatore, solo, crudele e impaziente – è stata una rivelazione, un tripudio di talento. Così come il resto dello straordinario cast.
In pochi minuti ci siamo rese conto che il teatro londinese è un’esperienza da vivere. E due sere dopo ci aspettava lo spettacolo tanto atteso, The Crucible (Il Crogiuolo) di Arthur Miller all’Old Vic.
The Crucible è un assoluto capolavoro, l’essenza della potenza del teatro. L’opera di Miller è già un testo strepitoso a prescindere, ma la regia, le suggestioni musicali, la luce, la scenografia e gli attori in scena hanno creato una combinazione tale da indurmi a considerare quelle tre ore e mezza di spettacolo una delle esperienze totalizzanti della vita.
Richard Armitage sul palco rivela un talento portentoso che supera persino l’intensità e il carisma che sprigiona sul grande e sul piccolo schermo. E tutti gli attori del cast, dalla ragazzina più giovane all’attore più anziano, hanno regalato delle performance straordinarie.
Alla fine dello spettacolo, dopo aver pianto tutte le lacrime, abbiamo chiacchierato con Jack Ellis, il quale ci ha rivelato che esiste una possibilità di vedere The Crucible in Italia.
Infatti il 13 settembre è stato l’ultimo giorno di rappresentazione all’Old Vic e il successo dell’opera a Londra è stato tale che probabilmente realizzeranno un tour mondiale. Al momento stanno esaminando le città da prendere in considerazione per il tour. Roma è una di queste. Affinché ciò avvenga, dobbiamo diffondere la voce e creare una certa attesa.
Te lo assicuro. Vedere The Crucible a Roma sarebbe un’esperienza memorabile.
Confido in questa possibilità e nel frattempo continuo a sognare e a custodire nel cuore le emozioni che mi ha regalato il teatro inglese.
Resta una certezza inconfutabile per i prossimi viaggi a Londra: una tappa in teatro sarà immancabile.
Patrizia
Ciao,
in realtà credo intendesse che forse si potrà vedere al cinema. Guarda sul sito Digital Theatre. Hanno ripreso lo spettacolo e lo renderanno disponibile a breve come download e da vedere in alcuni cinema selezionati in UK e anche all’estero (cosa già fatta con altre produzioni teatrali).
Patty
Raffaella Lippolis
Ciao Patty, ti ringrazio per il tuo commento. 🙂
Jack Ellis intendeva sul serio un tour mondiale dell’opera in alcune città del mondo. Sua moglie contatterà personalmente il RomaEuropa Festival per proporlo in quel contesto (quindi si tratterebbe del prossimo anno).
Ellis parla per esperienza personale perché qualche anno fa era nel cast di Richard III con Kevin Spacey diretto da Sam Mendes, rappresentato all’Old Vic di Londra e poi portato in tour mondiale dal vivo in alcune città, fino a Broadway, grazie al successo ottenuto.
Quindi il punto è: grazie al successo di critica e di pubblico di The Crucible, stanno pensando a un tour mondiale dell’opera da rappresentare in alcune città. E Roma ha un potenziale. Dobbiamo diffondere la voce e mostrare l’interesse italiano al RomaEuropa Festival (www.romaeuropa.net). 😀
Patrizia
Allora sì, grazie!
Speriamo, anche se Richard mi sembra sempre impegnatissimo ovunque.