Alcune parole scompariranno con la crisi climatica

Un effetto inatteso della crisi climatica riguarda i cambiamenti linguistici. Sembrano due aspetti distanti, invece sono decisamente correlati.

Partiamo dal presupposto che il riscaldamento globale provoca lo scioglimento dei ghiacciai, un’evidenza sotto gli occhi di tutti (tranne dei negazionisti, ovvio).

Di fronte ai mutamenti climatici in atto sul pianeta, come si adattano le persone? Come si adatta la lingua?

Consideriamo una frase che probabilmente hai già sentito o letto: gli eschimesi usano 50 parole diverse per riferirsi alla neve. Ma è vero?
No, è un’affermazione falsa.

In realtà, nell’Ottocento l’antropologo Franz Boas osservò che gli Inuit, la popolazione indigena che vive nella regione artica, usano varie parole per descrivere la neve, come aput (neve sul terreno), qana (neve che cade), piqsirpoq (bufera di neve) e qimuqsug (cumulo di neve).

Il groenlandese o kalaallisut è una lingua polisintetica: la struttura delle parole è molto complessa, perché alla radice della parola vengono aggiunti vari prefissi e suffissi per trasmettere un’informazione dettagliata.
Quindi una parola è sufficiente per descrivere in modo minuzioso qualcosa per cui utilizzeremmo decine di parole diverse.

La lingua locale cambia con il clima e con i suoi effetti sulla natura

È tutto collegato.

La lingua descrive la realtà. La realtà cambia, la natura intorno a noi è devastata dalla crisi climatica.

Il ghiaccio marino non è più quello di pochi decenni fa, così in futuro non ci sarà più alcun motivo per utilizzare parole per descrivere il ghiaccio marino molto spesso che non esisterà più.

Il ghiaccio marino è sempre più sottile e inizia a scomparire. Questo mette a rischio anche la fauna e minaccia alcune specie.
Infatti, gli orsi polari prediligono il ghiaccio marino per la caccia: le foche riemergono in superficie e loro possono nutrirsi. Ma il ghiaccio marino si scioglie sempre più in fretta e molti orsi polari iniziano a morire di fame.

Per non parlare dell’innalzamento del livello del mare e degli eventi climatici devastanti correlati.

L’altra faccia della medaglia è il boom del turismo in Groenlandia, dove migliaia di visitatori da tutto il mondo si affrettano a osservare i ghiacciai prima che sia troppo tardi.

Come si chiede la giornalista Lisa Abend, in futuro ci saranno meno parole per descrivere la neve e il ghiaccio e più parole per descrivere la pioggia, le inondazioni e il caldo?

Non basta la riflessione. Occorre agire di conseguenza. Prima di lasciarci, una persona molto saggia ci ha invitato a fare la nostra parte.

I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.
Ludwig Wittgenstein

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