Inside Out: traduttori ed emozioni a confronto

Ho visto Inside Out e l’ho trovato straordinario. È un film decisamente raro che, nella migliore tradizione della Pixar, arriva al cuore degli adulti più che dei bambini, grazie a un misto di maturità, delicatezza e profondità. Inside Out scava dentro di noi, ci fa immedesimare, ci incanta grazie a un’accattivante rappresentazione delle nostre principali emozioni: Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia e Paura.

Se hai visto il film, anche tu sei rimasto conquistato dai personaggi che ritraggono le emozioni.
Io ho provato ad associare a ciascuna emozione alcuni stati emotivi del traduttore freelance. Così ho creato una sorta di Inside Out del traduttore.

Inside Out: la console delle emozioni del traduttore
GioiaGioia
  • Ho la fortuna di fare il lavoro che amo, nonostante alti e bassi.
  • Con la traduzione imparo ogni volta qualcosa di nuovo. Non è una cosa entusiasmante?
  • Ok, ho inviato il preventivo a un potenziale cliente. E ora: pensa positivo!
  • Ecco una bella soddisfazione: l’azienda per cui ho tradotto il catalogo di prodotti e i materiali pubblicitari è riuscita ad aumentare le esportazioni grazie alle mie traduzioni.
tristezzaTristezza
  • Peccato, pensavo che quel servizio che intendevo proporre oltre alla traduzione fosse interessante.
  • I miei tentativi di personal branding, di promozione e marketing non portano alcun risultato. Nessuno mi vuole.
  • Ho contattato mille agenzie di traduzioni, ma nessuna vuole lavorare con me.
  • I potenziali clienti non accettano i miei preventivi. Non sono in grado di negoziare.
DisgustoDisgusto
  • Grazie a quella virgola tra soggetto e verbo, ho deciso di non voler rispondere alla tua email.
  • Ma se nel CV ho scritto che non uso MemoQ, perché tu agenzia mi proponi un incarico in cui devo utilizzare questo CAT tool?
  • Va benissimo preferire Google Translate o un cosiddetto “traduttore” che ha trascorso un mese in Inghilterra e nella vita fa tutt’altro che tradurre. Senza dubbio costerà meno di me. Ma i danni che ne ricaverai ti costeranno decisamente caro.
  • Certo, vuoi che traduca un testo così pieno di errori grammaticali, refusi e inutili doppi spazi? Magari prova a riscriverlo e poi ne riparliamo.
RabbiaRabbia
  • Sì, sono un traduttore freelance. Sì, è un lavoro!
  • Tante grazie, Project Manager che mi chiedi se sono disponibile a tradurre un sito web e non mi hai neppure mandato il file sorgente per calcolare il preventivo. Quindi devo calcolare io il numero di cartelle senza una minima indicazione da parte tua?
  • Caro cliente che mi avresti pagato a 90 giorni: ne sono passati 120. Dov’è il saldo della mia fattura?
  • Il revisore ha nettamente peggiorato la traduzione, solo perché la frase da me tradotta e che lui ha contestato e modificato “suona meglio” nella sua versione.
PauraPaura
  • Il post-editing finirà per sostituire del tutto la traduzione professionale!
  • Non capisco la terminologia tecnica del testo di partenza. Perché mai ho accettato questa traduzione?
  • Sono passati già tre giorni dall’ultimo lavoro. Non riceverò più incarichi di traduzione, nessun cliente mi contatterà per il resto della vita!
  • Il Project Manager è soddisfatto, ma non molto soddisfatto della mia traduzione. Ho fatto un pessimo lavoro.

 

La lista di possibilità è infinita. E allora ecco una sfida: in base alla tua esperienza di traduttore freelance, prova ad aggiungere qualcosa. Scegli una o più emozioni e mettile a confronto con il tuo lavoro: gioia, tristezza, disgusto, rabbia e paura… di certo fanno parte della tua vita quotidiana di traduttore!

Dimmelo nei commenti. Il tuo contributo è prezioso!

In quali lingue tradurre il proprio sito?

Tradurre il proprio sito in più lingue è una strategia utilissima per raggiungere un bacino di utenti e potenziali clienti più ampio.
La traduzione multilingue di un sito web permette di affacciarsi su una fetta di mercato ben più vasta rispetto a quella nazionale, creando un maggiore potenziale di vendite e profitti per un’azienda, un’attività imprenditoriale e soprattutto per un sito e-commerce.

Ma come scegliere le lingue in cui tradurre il proprio sito?

Secondo un recente studio, il sito web dovrebbe essere tradotto in almeno 16 lingue per raggiungere un’utenza mondiale. Ovviamente un’impresa del genere è titanica, costosa e difficilmente realizzabile. In verità, basta scegliere con accortezza le lingue straniere in cui tradurre (e localizzare!) il sito aziendale.

L’inglese è indispensabile. Qualsiasi azienda che intende tradurre il proprio sito aziendale in più lingue deve necessariamente optare per l’inglese.

E le altre lingue?
Tutto dipende dagli obiettivi e dalle strategie aziendali finalizzati all’internazionalizzazione dell’attività. Per scegliere le lingue (oltre l’inglese) in cui tradurre il proprio sito, bisogna considerare alcuni fattori.

  • Se l’azienda vende già all’estero, analizza i mercati stranieri in cui l’attività commerciale è già operativa grazie ai distributori o agli agenti locali. Scegli quindi di tradurre il sito aziendale nelle lingue locali dei Paesi di riferimento.
  • L’azienda muove i primi passi di internazionalizzazione e intende espandersi in altri mercati oltre i confini nazionali. Studia le opportunità commerciali più profittevoli all’estero e cerca clienti e consumatori stranieri di quelle nazioni, traducendo di conseguenza il sito nelle lingue delle aree geografiche target.
  • Monitora il traffico web. Esistono strumenti ad hoc (come Google Analytics) per analizzare le statistiche di un sito web, permettendo di rilevare alcune informazioni sugli utenti del sito, come la provenienza geografica, le lingue parlate, le pagine più visitate. Alla luce di questi dati, puoi tradurre il sito nelle lingue più popolari secondo le statistiche rilevate.

Per scegliere le lingue in cui tradurre il proprio sito, non bisogna dimenticare altri aspetti che possono guidarti nella decisione:

  • Gli utenti stranieri iscritti alla tua newsletter.
  • I follower stranieri dei profili aziendali sui social network.
  • I consumatori e clienti stranieri incontrati in fiera.

Un ultimo suggerimento.
Dopo aver deciso di mettere online un sito multilingue, evita di utilizzare le bandierine come punto di accesso alle versioni multilingue del tuo sito.
Ad esempio, il francese non è solo la lingua della Francia, ma è una lingua diffusa anche in Canada, Belgio, Svizzera e alcuni Paesi nordafricani. Quindi se identifichi la versione francese del tuo sito con la bandiera della Francia, è come se stessi escludendo gli altri utenti francofoni.
Per evitare di cadere in questa trappola e rivolgerti a una maggiore utenza, al posto delle bandierine utilizza le iniziali delle lingue di riferimento: EN per l’inglese, FR per il francese, ES per lo spagnolo…

Una lingua ti apre un corridoio per la vita. Due lingue ti aprono tutte le porte lungo il percorso.
Frank Smith

Traduttore freelance e potenziale cliente: come fare una buona impressione

Il traduttore freelance è sempre alla ricerca di clienti: agenzie di traduzioni, aziende, privati, organizzazioni. La lista non finisce qui ed è decisamente varia.

Ma oltre a prendere l’iniziativa per intercettare potenziali clienti interessati ai suoi servizi di traduzione, talvolta è il cliente a contattare il traduttore per la prima volta. In questo caso l’email o la telefonata del potenziale cliente arriva grazie al passaparola, oppure come risultato dell’ottimo lavoro di personal branding del traduttore freelance, che raggiunge una certa visibilità online grazie al sito, al blog e ai suoi profili social.

Quando è il cliente a contattare il traduttore freelance, quest’ultimo deve fare di tutto per assicurare una buona impressione e dimostrarsi degno della fiducia che il potenziale cliente ha voluto accordargli alla sua prima richiesta.

Ecco i miei suggerimenti in base alla mia esperienza.

Rispondi con rapidità

I tempi di risposta hanno una grande importanza. Se il potenziale cliente ti ha mandato un’email, cerca di rispondere tempestivamente alla sua richiesta. Che si tratti di un preventivo o della possibilità di incontrarsi e discutere del progetto, dimostra la tua disponibilità rispondendo nel più breve tempo possibile.
Se il cliente ha contattato vari traduttori, quasi sempre il primo traduttore freelance a rispondere è quello che finisce per aggiudicarsi il lavoro.

Comunica con un linguaggio semplice

A meno che tu non abbia a che fare con un’agenzia di traduzioni, il potenziale cliente non conosce la terminologia specifica utilizzata dal traduttore freelance. Quindi spiega cos’è una cartella o un CAT tool, oppure non dare per scontato che il potenziale cliente sappia la differenza fra traduzione e localizzazione.

Usa un linguaggio chiaro e semplice, evitando i termini troppo tecnici, e comunica con un linguaggio comprensibile per il potenziale cliente.

Personalizza la comunicazione

C’è il cliente che non hai mai incontrato e con cui hai sempre lavorato attraverso lo scambio di email, ma c’è anche quello che ha bisogno di conoscerti di persona o che preferisce comunicare al telefono.

Il segreto per instaurare un ottimo rapporto è adattarti allo stile di comunicazione del cliente. Allora personalizza il tuo approccio comunicativo secondo le sue esigenze, facendolo sentire unico.
Poi è ovvio che, sebbene il tuo cliente preferisca una chiacchierata di lavoro a uno scambio di email, la parola scritta (preventivo, ordine, eventuale contratto, fattura) non deve mai mancare.

Cerca di essere la soluzione, non il problema

A volte il potenziale cliente ti contatta per un progetto relativo a un ambito di specializzazione che non ti appartiene o per una combinazione linguistica che non corrisponde alle tue lingue di lavoro attive e passive. Oppure vorresti accettare il lavoro, ma la richiesta arriva in un periodo in cui stai già lavorando a numerosi progetti con consegna imminente.

In quei casi in cui non puoi accettare il lavoro proposto, non diventare fonte di ulteriori difficoltà per il potenziale cliente, ma cerca di trovare una soluzione: proponi un altro collega, mettilo in contatto con un traduttore freelance che lavora con quel particolare settore o nella combinazione linguistica richiesta dal cliente e diversa dalla tua. Questa volta non otterrai il lavoro, ma il potenziale cliente sarà grato per la soluzione che hai fornito e si ricorderà di te. E magari in futuro ti contatterà di nuovo per un progetto che potrai accettare senza problemi.

Cosa ne pensi? Quali altri suggerimenti possiamo aggiungere per fare una buona impressione?

3 casi in cui il prezzo di una traduzione aumenta

Quanto costa una traduzione? Ecco la domanda che tutti i potenziali clienti si pongono prima di richiedere una traduzione.
Non esiste una risposta universale a questo dubbio che assale anche i traduttori alle prime armi che devono stabilire le proprie tariffe. Il motivo è semplice: esistono tanti fattori che influenzano il prezzo di una traduzione, tra cui la combinazione linguistica, la data di consegna, il tipo di documento da tradurre.

Quando un potenziale cliente chiede un preventivo a un traduttore freelance o a un’agenzia di traduzioni, spesso tende a considerare la quotazione più alta delle sue aspettative. Purtroppo ci si attende tariffe decisamente basse perché la traduzione è un’attività spesso sottovalutata, mentre si tratta di una professione intellettuale che richiede competenze notevoli, non solo di natura linguistica.

Ci sono tre casi in cui il prezzo di una traduzione aumenta ed è bene tenere a mente questi fattori nel momento in cui si chiede un preventivo.

1. La traduzione è urgente

Quasi tutti i clienti necessitano di una traduzione in pochissimo tempo. Ma bisogna sapere che la data di consegna influenza notevolmente il prezzo, perché magari il traduttore sta lavorando ad altri progetti e deve dare la precedenza alla traduzione urgente, oppure la richiesta giunge di venerdì pomeriggio e la traduzione deve essere consegnata il lunedì mattina.
Molti traduttori applicano una tariffa maggiorata quando devono lavorare nel weekend. In ogni caso occorre ricordare che l’urgenza fa aumentare il prezzo della traduzione.

2. Il formato del file da tradurre è difficile da editare

Un traduttore preferisce lavorare con un file in Microsoft Word, perché facilmente editabile. Ma spesso il documento da tradurre è in PDF, il che fa aumentare il prezzo della traduzione, in quanto il traduttore deve convertire il file in un formato editabile per calcolare il preventivo ed effettuare la traduzione. E il tempo da impiegare in questo processo comporta una tariffa più elevata. Se è possibile, sarebbe quindi preferibile inviare il file da tradurre in un formato facilmente modificabile, in modo da risparmiare sulla traduzione.

3. Il contenuto della traduzione è molto tecnico

Il motivo per cui gran parte dei traduttori sono specializzati in determinati settori è proprio questo: conoscere a fondo l’argomento del documento da tradurre riduce i tempi di ricerca e di studio necessari per fornire una traduzione ottimale, perché il traduttore ha già acquisito la terminologia e può lavorare alla traduzione in tempi più rapidi.
Se invece il documento da tradurre tratta un argomento estraneo ai settori di specializzazione del traduttore, quest’ultimo avrà bisogno di più tempo per la ricerca terminologica necessaria allo svolgimento di un ottimo lavoro.

Se un potenziale cliente vuole risparmiare sulla traduzione, deve ricordare i tre punti che ho menzionato e seguire questi suggerimenti per lavorare al meglio con un traduttore freelance.

3 modi per praticare ogni giorno una lingua straniera

Per mantenere in esercizio una lingua straniera non occorre essere linguisti o appassionati  delle lingue. Anche se nella vita ti dedichi a tutt’altro, sai benissimo che conoscere le lingue è oggi indispensabile per motivi di studio e di lavoro.

Il segreto per imparare una lingua straniera è uno, ma c’è un’altra cosa che non deve venir meno: la costanza.

E così puoi mettere in pratica questi suggerimenti per esercitare la lingua ogni giorno, perché praticare una lingua straniera è alla portata di tutti.

1. Leggi articoli, siti web, blog scritti in lingua straniera.

Anche se non capisci ogni singola parola dell’articolo, non focalizzarti sulle parole che non conosci, ma cerca di comprendere il senso generale. In questo modo il contesto ti aiuterà a dedurre il significato delle parole sconosciute. Oppure consulta un dizionario per sciogliere i dubbi sulla terminologia.

Puoi cominciare scegliendo argomenti che suscitano il tuo interesse. Se ami lo sport, leggi pubblicazioni su questo tema invece di optare da subito per la politica internazionale. Man mano che la lettura di articoli in lingua straniera diventa più familiare, potrai spaziare con facilità tra argomenti diversi.

2. Ascolta canzoni, interviste e podcast in lingua straniera.

L’ascolto ti mette a contatto con accenti diversi, ti aiuta a migliorare la pronuncia di parole straniere che conosci già o che per te sono del tutto nuove.
Concentrati sulle parole delle canzoni, ascolta podcast tematici per abituarti a diversi ritmi di eloquio e alle espressioni idiomatiche. Anche in questo caso puoi scegliere gli argomenti che preferisci e cominciare da un livello elementare, fino a misurarti con situazioni più complesse a seconda dei tuoi progressi.

Puoi anche scegliere qualcosa che ti stimola particolarmente, come le interviste al tuo attore, sportivo o cantante preferito: l’interesse che provi per il soggetto che ti sta a cuore è un grande incoraggiamento e vedrai che moltiplicherai i tuoi sforzi per capire il più possibile di ciò che dice.

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3. Guarda film, programmi e serie tv in lingua straniera.

Ai benefici descritti nel punto 2 si aggiunge l’approccio visivo, che potenzia l’apprendimento linguistico. Guardare film, serie tv e programmi in lingua originale è oggi davvero semplice grazie alle molteplici possibilità offerte sia dal web che dalla televisione.
Ad esempio, puoi guardare film e serie tv che hai già visto in passato, optando questa volta per la lingua originale. In questo modo puoi associare facilmente le battute che conosci già a quelle pronunciate nella versione originale.

Inoltre cerca di preferire le versioni originali e sottotitolate a quelle doppiate, abbandonando l’insensata pigrizia mentale in base alla quale “leggere i sottotitoli è faticoso”.
Grazie al doppio audio del digitale terrestre, puoi vedere molti film e programmi in lingua, scegliendo inizialmente le repliche di qualcosa che hai già visto e poi approcciarti a un film o programma per te inedito sfidando le tue capacità: non dimenticare che le espressioni del volto, i gesti e le azioni che vedi sullo schermo ti sono d’aiuto.

Ovviamente puoi immergerti totalmente nella lingua straniera quando ti trovi nel Paese in cui si parla quella lingua, vivendo in prima persona la cultura e le tradizioni del posto.
Ma qui ho voluto sottolineare alcuni consigli per praticare ogni giorno una lingua straniera. Potresti anche migliorare la scrittura, annotando frasi e termini utili, o potenziare le competenze orali esercitandoti a pronunciare frasi d’uso quotidiano nella lingua straniera.

Ricorda che il tuo atteggiamento è fondamentale per evitare blocchi mentali che ostacolano l’apprendimento nonostante i tuoi sforzi. Quindi cerca di essere positivo e di mostrare curiosità verso la lingua straniera.

I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.
Ludwig Wittgenstein

L’età dell’innocenza… del traduttore

Questa non è la storia del traduttore che da bambino amava giocare con le parole e sfogliare i libri colorati invece di dilettarsi con bambole e giocattoli.
Mi riferisco invece all’età dell’innocenza del traduttore, cioè quel periodo in cui l’aspirante giovane traduttore pensa al suo avvenire guardandolo con un incanto dovuto all’inesperienza.

Le ingenuità del traduttore sono soprattutto tipiche della sua giovinezza, di quei momenti in cui inizia a maturare in lui il desiderio di lavorare come traduttore professionista.

Confesso che anni fa ero animata dalla velleità della traduzione letteraria. Immagino che più o meno tutti i traduttori abbiano desiderato – magari anche per poco tempo – di tradurre per la letteratura. Poi invece il percorso professionale intrapreso è nettamente estraneo all’editoria.

Nel corso del tempo mi è capitato di leggere e sentire alcune affermazioni che mi hanno fatto sorridere, perché spesso l’aspirante traduttore guarda al futuro con quell’ottimismo e una certa visione semplicistica che nasce proprio dall’innocenza di un progetto non ancora bel delineato.

Ecco alcune manifestazioni dell’età dell’innocenza del traduttore:
  1. Voglio tradurre per attori e registi famosi come fa Olga Fernando.
    (Poi l’aspirante traduttore si rende conto che in questo caso non si tratta di lavorare come traduttore, bensì come interprete.)
  2. Da grande voglio tradurre romanzi. Diventerò un traduttore letterario!
  3. Amo il cinema e le serie tv, quindi mi dedicherò alla traduzione professionale di sottotitoli.

La lista delle ingenuità tipiche del periodo in cui inizia a germogliare il desiderio di lavorare come traduttore è certamente lunga.

Ti riconosci in una di queste affermazioni?
Cosa aggiungeresti in base alla tua esperienza?

I libri, la lettura e io

I libri rappresentano una compagnia preziosa della mia vita, una presenza costante che mi ha arricchito da bimba e continua ad arricchirmi da adulta.

Sin da bambina, poco dopo aver imparato a leggere, ho sempre adorato immergermi tra le pagine di un libro. E nel corso degli anni mi sono appassionata a generi diversi, ho esplorato luoghi e conosciuto personaggi che ormai fanno parte di ciò che sono e che spesso diventano un riferimento nella vita quotidiana.

Per me la lettura è un rifugio, una fuga, una scoperta. Ma la lettura è soprattutto condivisione.
Può sembrare una cosa paradossale, dato che leggere un libro è un’attività solitaria, uno dei rari momenti da dedicare a se stessi.

Eppure la lettura è sempre stata un’esperienza che amo condividere. Come i libri e gli scrittori scoperti insieme alla mia sorella gemella sin da quando eravamo bambine. E le preferenze così simili ancora oggi, che ci permettono di confrontare le nostre impressioni in uno scambio incessante e ricco di stimoli.

E poi grazie ai libri ho conosciuto persone meravigliose. Da una passione letteraria in comune sono nate amicizie profonde e oggi queste sono tra le persone più care della mia vita. Viviamo le stesse emozioni, insieme condividiamo interessi, affinità ed esperienze.

Magari è una cosa scontata: una traduttrice adora leggere. Senza dubbio l’amore per la lettura ha alimentato la mia passione per la traduzione, fino a decidere di consacrarmi a essa per lavoro. Sono certa che ogni traduttore ha accarezzato per un po’ l’idea di dedicarsi alla traduzione letteraria, finendo spesso per prendere altre direzioni. E poi i traduttori hanno un modo tutto loro di leggere i libri

Insomma, non posso fare a meno dei libri. Anche perché la lettura è il mezzo per conoscere sensibilità, modi di pensare e idee che alla fine diventano propri, come accade quando uno scrittore diventa uno dei massimi modelli di ispirazione della vita.

Glossari e risorse sulla gastronomia

In vista di Expo2015, condivido una serie di utilissimi glossari e risorse multilingue sulla gastronomia.

Expo2015 è ormai alle porte e, come ben sappiamo, il tema dell’Esposizione Universale di Milano è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.

Per questo ti segnalo un paio di risorse molto utili sia ai traduttori specializzati nella gastronomia sia agli imprenditori del settore.
Esistono infatti glossari, dizionari e risorse terminologiche sulla cucina e l’enogastronomia disponibili in più lingue.

Puoi aggiungere questa pagina ai preferiti come promemoria e consultare i seguenti glossari ogni volta che ne hai bisogno. Ti ringrazio se vorrai condividere questo post.

10 verità sul traduttore freelance

Oggi passiamo in rassegna alcune caratteristiche (più o meno serie) del traduttore freelance.

Per stilare le 10 verità sul traduttore freelance mi sono basata sulla mia esperienza, ma sono certa che molti traduttori condividono questi aspetti che riguardano non soltanto la professione, bensì il modo di vivere e di guardare il mondo.

Il traduttore freelance:
  1. Adora il caffè e lo beve ogni volta che può.
  2. Spesso gioca d’anticipo. La puntualità è una prerogativa essenziale non solo nell’ambito della sua professione, ma come stile di vita.
  3. Digita i tasti del pc a una velocità supersonica.
  4. Legge di tutto: libri, riviste, blog, saggi, romanzi, articoli, giornali, cartaceo, online, didascalie, titoli di coda.
  5. È rinomato per la precisione, la scrupolosità e l’attenzione al dettaglio. A volte viene criticato per un eccesso di zelo.
  6. Ha molta pazienza, eccetto quando legge o ascolta errori di grammatica.
  7. È abituato a spiegare di continuo in cosa consiste la sua professione. Sì, perché molti rimangono esterrefatti e pensano: “tradurre è un lavoro?”.
  8. Ha un modo tutto suo di leggere un libro. Torna più volte su una frase, ne studia l’equilibrio, prova a immaginare come avrebbe tradotto una parola o un determinato passaggio.
  9. Sa che urgenza e tempi rapidi sono le priorità di ciascun cliente, ma ognuno di loro attribuisce valori soggettivi a questi parametri.
  10. Ha una curiosità insaziabile.
Collega traduttore, ti riconosci in questi punti? Cosa aggiungeresti a questa lista di verità sul traduttore freelance?

Giornata della Memoria e il traduttore del conflitto

In occasione della Giornata della Memoria, vorrei invitarti a riflettere sul ruolo del traduttore nel conflitto: non solo come mediatore durante le trattative e i negoziati di pace, ma spesso come vittima.

Che si tratti di traduttori, interpreti, linguisti e mediatori, queste figure sono spesso vessate durante le guerre. E purtroppo si tratta di una realtà molto viva anche oggi nelle zone di conflitto.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, i traduttori e gli interpreti hanno svolto un ruolo fondamentale e di altissima responsabilità. Infatti l’interpretazione simultanea è nata proprio in occasione del Processo di Norimberga.

Ma perché durante un conflitto il traduttore o l’interprete è una vittima?

Purtroppo in molti casi trova la morte mentre svolge la sua professione in situazioni e contesti delicati. Tra le vittime nelle zone di conflitto ci sono anche gli interpreti e i traduttori.

Talvolta vengono sospettatati per la loro etnia che li accomuna al “nemico”, come accadeva agli interpreti giapponesi di cui spesso dubitavano gli americani durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’imparzialità dell’interprete o del traduttore viene infatti messa in discussione soltanto perché condivide la stessa cultura e la stessa lingua dell’avversario. Le competenze effettive passano quasi in secondo piano.

L’interprete o il traduttore in questione deve innanzitutto fare i conti con la propria scissione identitaria: condivide il patrimonio linguistico e culturale con un gruppo cui non può essere fedele, perché per lavoro presta i suoi servizi allo schieramento opposto. E poi quest’ultimo magari non lo rispetta, lo teme o non si fida di lui. Eppure ha bisogno di lui, considerandolo un “male necessario” a prescindere dai suoi ideali.

In occasione della Giornata della Memoria, vorrei che riflettessimo su questo. Dobbiamo ricordare che durante le guerre il traduttore, l’interprete e il mediatore linguistico sono spesso oggetto di disprezzo e diffidenza da parte degli organi politici e militari. Sono vittime invisibili della guerra.