Alcune parole scompariranno con la crisi climatica

Un effetto inatteso della crisi climatica riguarda i cambiamenti linguistici. Sembrano due aspetti distanti, invece sono decisamente correlati.

Partiamo dal presupposto che il riscaldamento globale provoca lo scioglimento dei ghiacciai, un’evidenza sotto gli occhi di tutti (tranne dei negazionisti, ovvio).

Di fronte ai mutamenti climatici in atto sul pianeta, come si adattano le persone? Come si adatta la lingua?

Consideriamo una frase che probabilmente hai già sentito o letto: gli eschimesi usano 50 parole diverse per riferirsi alla neve. Ma è vero?
No, è un’affermazione falsa.

In realtà, nell’Ottocento l’antropologo Franz Boas osservò che gli Inuit, la popolazione indigena che vive nella regione artica, usano varie parole per descrivere la neve, come aput (neve sul terreno), qana (neve che cade), piqsirpoq (bufera di neve) e qimuqsug (cumulo di neve).

Il groenlandese o kalaallisut è una lingua polisintetica: la struttura delle parole è molto complessa, perché alla radice della parola vengono aggiunti vari prefissi e suffissi per trasmettere un’informazione dettagliata.
Quindi una parola è sufficiente per descrivere in modo minuzioso qualcosa per cui utilizzeremmo decine di parole diverse.

La lingua locale cambia con il clima e con i suoi effetti sulla natura

È tutto collegato.

La lingua descrive la realtà. La realtà cambia, la natura intorno a noi è devastata dalla crisi climatica.

Il ghiaccio marino non è più quello di pochi decenni fa, così in futuro non ci sarà più alcun motivo per utilizzare parole per descrivere il ghiaccio marino molto spesso che non esisterà più.

Il ghiaccio marino è sempre più sottile e inizia a scomparire. Questo mette a rischio anche la fauna e minaccia alcune specie.
Infatti, gli orsi polari prediligono il ghiaccio marino per la caccia: le foche riemergono in superficie e loro possono nutrirsi. Ma il ghiaccio marino si scioglie sempre più in fretta e molti orsi polari iniziano a morire di fame.

Per non parlare dell’innalzamento del livello del mare e degli eventi climatici devastanti correlati.

L’altra faccia della medaglia è il boom del turismo in Groenlandia, dove migliaia di visitatori da tutto il mondo si affrettano a osservare i ghiacciai prima che sia troppo tardi.

Come si chiede la giornalista Lisa Abend, in futuro ci saranno meno parole per descrivere la neve e il ghiaccio e più parole per descrivere la pioggia, le inondazioni e il caldo?

Non basta la riflessione. Occorre agire di conseguenza. Prima di lasciarci, una persona molto saggia ci ha invitato a fare la nostra parte.

I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.
Ludwig Wittgenstein

La domanda da farti per diventare un turista migliore

Viaggiare apre la mente ed è un’esperienza che tutti dovrebbero concedersi. In effetti, chiunque può permettersi di viaggiare con un budget modesto, il che è decisamente un progresso rispetto a qualche decennio fa.

Ma il flusso turistico ormai esponenziale ha anche i suoi lati negativi, come l’overtourism, ossia l’eccesso di turisti e il conseguente impatto sulla comunità locale (pensa a ciò che accade con le navi da crociera a Venezia).

Il profilo del turista in questi casi: non rispetta la cultura del posto, si siede in punti in cui è vietato, tocca oggetti o porta via qualcosa anche se non è consentito, getta rifiuti, sporca, inquina, fa baccano.

Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, gli arrivi di turisti internazionali saranno pari a 1,8 miliardi entro il 2030, quindi la situazione potrebbe precipitare ulteriormente.

Ciò non significa che bisogna scoraggiare i turisti e disincentivare al viaggio. Però vorrei invitarti a riflettere su un punto trascurato che oggi alimenta questo fenomeno e che rivela quanto possiamo fare in prima persona.

Perché viaggi?

Qual è il reale motivo per cui parti per una destinazione in particolare?

Aprire i tuoi orizzonti, visitare un luogo in cui non sei mai stato, rilassarti: queste risposte sono sempre valide, però deve esserci qualcosa di più che ti spinge a scegliere una meta piuttosto che un’altra.

La tendenza generale è la spettacolarizzazione della personale esperienza di viaggio:

  • scattare selfie che mettono in secondo piano lo scenario, il panorama, il monumento;
  • farsi immortalare in una posa studiata in un luogo simbolico o dalla palette perfetta per Instagram;
  • postare scatti e video sui social in cui il soggetto appare al meglio nel luogo di vacanza e magari finge di fare tutt’altro o di guardare da un’altra parte;
  • il luogo è un mero sfondo, al centro dell’attenzione c’è il soggetto.

Qual è il tacito e reale obiettivo di questo atteggiamento? Avere una prova di essere stato proprio lì da sfoggiare davanti agli altri.

Come dice Eduardo Santander, direttore della European Travel Commission, “La vera domanda è: vuoi davvero andare in un posto oppure vuoi dimostrare agli altri di esserci stato?“.

Le tariffe aeree sono in genere accessibili, con le piattaforme online la prenotazione è immediata, così un numero crescente di persone è disposto ad andare dall’altra parte del mondo semplicemente per farsi immortalare in un canyon, in una foresta tropicale, in un tempio orientale.

Vuoi far vedere agli altri che anche tu sei stato in quel posto instagrammabile apparso nel tuo feed? Con il geotag di Instagram ottieni facilmente la mappa che ti interessa: non occorre conoscere la cultura locale, leggere una guida o cercare informazioni approfondite sul luogo. Accedi facilmente alla mappa, prenoti il viaggio, ti fai immortalare proprio lì, posti la foto sui social ed è fatta: like, commenti di utenti che ti invidiano, apprezzamenti, momenti di gloria da wannabe influencer.

Capisci qual è il punto della questione?

Questa esperienza di viaggio ti lascia sulla superficie delle cose. Un paragrafetto letto su una destinazione da sogno o il selfie dell’amico nella piscina a sfioro di Santorini non dovrebbero essere la forza motrice che ti spinge a metterti in viaggio.

turista migliore

Cosa puoi fare in prima persona per diventare un turista migliore
  1. Innanzitutto mostra buon senso e rispetto per la cultura locale, che non sono mai fuori moda. Anzi, stanno diventando una perla rara.
  2. Chiediti cosa vuoi vedere davvero di quel posto: cosa vuoi fare, provare, imparare proprio lì. Non visitare quel luogo perché lo fanno tutti, pianifica il viaggio per sfruttare al meglio i giorni che hai a disposizione.
  3. Abbandona i sentieri battuti. Non puntare sulle attrazioni più turistiche, cerca qualcosa di insolito, amplifica i sensi per lasciarti stupire dal nuovo posto che stai visitando.
  4. Coltiva una curiosità genuina sulla destinazione non dettata dalla cultura del selfie e del “ci vanno tutti, devo andarci anch’io”.

Viaggiare non è un elenco di luoghi che hai visitato da mettere in mostra davanti agli altri. È un privilegio, una fonte di ricchezza personale, ti cambia, ti riempie gli occhi, ti fa scoprire nuovi profumi e sapori, suoni mai uditi prima, persone, luoghi, abitudini, tradizioni e bellezze che diventano parte del tuo patrimonio personale. Sarà questo il bagaglio che porterai sempre con te per tutta la vita, non il trolley.

Perché, come dice il proverbio cinese, quando torni da un viaggio non sarai mai la stessa persona di prima.

5 consigli sulla traduzione per chi gestisce una struttura ricettiva

Il turismo è uno dei settori di punta per l’Italia: l’affluenza riguarda città d’arte, borghi, siti Patrimonio dell’Unesco, località di mare e di montagna e tanto altro. Dato che le presenze dei turisti stranieri sono in costante crescita in tutta la penisola, i titolari di alberghi, villaggi turistici, bed and breakfast, campeggi, case vacanze, resort, comprensori sciistici e centri benessere farebbero meglio a essere preparati ad accoglierli al meglio.

Quali sono gli elementi e le informazioni fondamentali da fornire alla clientela straniera?

Uno staff poliglotta alla reception e al ristorante, il sito internet della struttura ricettiva, il menù del ristorante, il regolamento interno, i termini e le condizioni di prenotazione tradotti almeno in inglese.

1. Non solo l’inglese

L’inglese è la lingua imprescindibile in cui tradurre i contenuti di una struttura ricettiva. Ma sarebbe meglio fornire una traduzione in almeno tre lingue. Quali scegliere oltre all’inglese?

Ti lascio due suggerimenti per distinguerti dalla concorrenza:

  • Da quali Paesi provengono i tuoi clienti stranieri? Se la tua struttura è al confine con la Francia, probabilmente l’affluenza dei turisti francesi è notevole. Oppure arrivano soprattutto dalla Germania? In tali casi, il francese e il tedesco sono un’ottima opzione.
  • Punta sulle lingue orientali, dato che i turisti russi e cinesi aumentano sempre più in Italia, soprattutto nel segmento del lusso.
2. Email prima, durante e dopo la prenotazione

La corrispondenza con il potenziale cliente straniero è determinante: da potenziale potrebbe diventare un cliente effettivo e magari tornare più volte nella tua struttura. Pertanto la comunicazione multilingue deve essere curata al meglio, affidando la traduzione delle email a un professionista:

  • messaggi automatici (ma personalizzati il più possibile) al momento della richiesta di informazioni e della prenotazione
  • promemoria qualche giorno prima del check-in nella struttura ricettiva
  • richiesta di recensioni online e feedback dopo il soggiorno
  • auguri di compleanno/Natale/Anno Nuovo/Pasqua al cliente
3. Cura meglio la newsletter

Puoi inviare la tua newsletter tradotta a chi si è iscritto per ricevere tutte le novità sulla struttura. Puoi informare i clienti stranieri su offerte, sconti e promozioni per un soggiorno di minimo una settimana, per i Senior oppure in occasione di periodi particolari dell’anno, come un soggiorno in coppia nel periodo di San Valentino.

Un’altra novità da segnalare al cliente è il listino prezzi, ma potresti andare oltre per spiccare sui concorrenti: fornisci suggerimenti sui luoghi dei dintorni da visitare, sugli eventi più interessanti e sulle tradizioni del posto.

4. Materiali promozionali aggiornati e tradotti

Per inserire le novità della nuova stagione turistica, hai aggiornato il catalogo o la brochure della tua struttura ricettiva: nuove immagini di qualità, nuovi testi (magari scritti da un copywriter), nuove tariffe, impianti e periodi di apertura e chiusura.

Presenta una versione multilingue dei materiali promozionali in base alla clientela di riferimento.

5. Relazioni sui social con gli utenti stranieri

Oggi l’assistenza clienti avviene anche sui social network, soprattutto Facebook e Twitter. Instagram è il canale per eccellenza dove condividere le proprie vacanze, grazie alle migliaia di foto postate ogni giorno.

Quindi non trascurare la relazione con gli utenti stranieri sui social: rispondere ai commenti, interagire tramite chat, pubblicare contenuti e hashtag multilingue, nonché video sottotitolati in inglese. Evita la traduzione automatica e rivolgiti a un traduttore professionista.

Parla con il tuo pubblico usando la sua lingua e raccontando ciò che gli sta a cuore.
Jonathan Lister

Gli eroi tra cinema, Carnevale e realtà

Il 28 gennaio ci sarà la prima sfilata del Carnevale di Putignano, la principale attrazione turistica del mio paese, che quest’anno giunge alla 624^ edizione.
È il Carnevale più antico d’Europa dove spiccano i carri allegorici realizzati in cartapesta che mettono in evidenza la maestranza artigianale del paese.

Di solito i carri si ispirano alla politica e alla società, ma da qualche anno l’allegoria è accompagnata da una scelta tematica. Infatti ogni anno la Fondazione del Carnevale impone un tema comune per tutti i carri.
Mi è piaciuto molto il tema scelto nel 2016, la Diversità, ma anche quest’anno l’ispirazione è davvero stimolante. Il tema? Gli eroi!

Il mondo del cinema è letteralmente invaso dagli eroi. Tra Avengers, Justice League, X-Men e compagnia bella, la tendenza attuale è l’incontro/scontro tra gli eroi stessi in blockbuster che celebrano la coralità.
Non amo molto questi film, devo ammetterlo. Alcuni mi sono piaciuti diversi anni fa, ma ormai c’è una vera e propria saturazione di eroi e supereroi al cinema che mi ha stufato.

Chi è l’eroe?
In genere è un semidio che compie gesta leggendarie oppure un uomo dotato di virtù straordinarie e coraggio esemplare.
Dalla mitologia al cinema, l’eroe (o il supereroe) è una figura salvifica celebrata, ammirata e invocata dai comuni mortali.

Gli eroi del quotidiano

Ricordi le bellissime parole che Zia May rivolge a Peter Parker in Spider-Man 2 di Sam Raimi?

Io penso che ci sia un eroe in tutti noi… Che ci mantiene onesti, ci dà forza, ci rende nobili… E alla fine ci permette di morire con dignità. Anche se a volte dobbiamo mostrare carattere e rinunciare alla cosa che desideriamo di più. Anche ai nostri sogni.

Confesso che questa è la figura dell’eroe che preferisco. L’eroe a misura d’uomo, con le sue debolezze e i suoi difetti. Ma che è in grado di insegnarti qualcosa.

Senza dubbio c’è bisogno di eroi nel mondo in cui viviamo che va sempre più alla deriva. Eppure non occorre alzare lo sguardo al cielo. Basta guardarti intorno e probabilmente troverai quella figura che ti ispira a dare il meglio di te.

Per me ci sono due riferimenti essenziali: gli insegnanti (soprattutto alcuni dell’università) da cui ho appreso il valore dell’impegno, della disciplina e del merito, ma soprattutto i miei genitori.

Lo spirito di sacrificio, l’abnegazione, l’umiltà, l’amore per il lavoro, la responsabilità, la gratitudine: sono soltanto alcuni dei valori preziosi che mi hanno trasmesso i miei genitori. Sono loro i miei eroi che hanno contribuito a fare di me ciò che sono nel privato e nel lavoro.

Niente fama, niente gloria, bensì il semplice desiderio di fare del proprio meglio nella vita di ogni giorno: un sogno di grandezza nel tuo piccolo.

Dimmi un po’, chi sono i tuoi eroi? 🙂

Il traduttore vive nel futuro

Nel suo lavoro quotidiano, il traduttore supera il confine del presente per valicare un’altra dimensione temporale. Non si tratta di fantascienza, ma dello scenario affascinante in cui si immerge il traduttore professionista.

Hai mai pensato a questo aspetto intrigante?

Infatti il traduttore osserva da una prospettiva privilegiata contenuti che sbocceranno agli occhi del pubblico in un prossimo futuro. Si muove in due ambienti strettamente connessi fra loro, il dietro le quinte e l’anteprima. E per forza di cose vive nel futuro.

La professione del traduttore implica che questi venga proiettato nel futuro.

Pensa a un traduttore letterario: legge in anteprima il libro che dovrà tradurre e che poi sarà pubblicato nel mercato in cui opera. Una bella soddisfazione, vero?

Un discorso analogo riguarda il traduttore dell’audiovisivo, che traduce i sottotitoli di un film o di una serie tv che saranno disponibili in futuro nella sua lingua. Magari è un grande appassionato proprio di quella serie, oppure adora l’attore protagonista del film di cui traduce i sottotitoli. La possibilità di usufruire di questi contenuti in anteprima (ovviamente nella totale riservatezza!) è una delle gioie del traduttore specializzato in questo settore.

L’anticipazione è uno degli aspetti che preferisco della mia professione.

Quando traduco per il settore turistico, mi occupo di presentazioni di eventi e mostre che si svolgeranno in futuro, oppure di siti web, newsletter e brochure che si rinnovano in vista di una nuova stagione turistica.
Il turismo proietta sempre il traduttore nel prossimo futuro. In estate si traducono prevalentemente i contenuti per la stagione invernale. Così, mentre fuori ci sono più di 30 gradi e tendiamo a pensare al mare, la traduzione mi immerge nelle attività di un comprensorio sciistico oppure nell’atmosfera natalizia di destinazioni turistiche che prosperano nel periodo delle feste di fine anno.

Analogamente, durante i mesi invernali le traduzioni per il turismo riguardano la stagione balneare dell’anno successivo, o magari le nuove offerte di un resort o di un villaggio turistico per i mesi estivi. Così, con una tazza fumante accanto al pc e le mani congelate dal freddo, trascorro ore a tradurre le descrizioni di posti da sogno in riva al mare.

Il risultato? Un bellissimo senso di dépaysement quando distolgo gli occhi dallo schermo e mi ritrovo nel presente.

La moda è un altro settore in cui avviene qualcosa di simile. Il lancio di una campagna pubblicitaria, le collezioni stagionali e le tendenze che caratterizzeranno la quotidianità diversi mesi a venire corrono sempre a una velocità frenetica che trasforma il presente in passato.

Nell’ambito marketing scopri il dietro le quinte di un prodotto, traducendo la descrizione e le caratteristiche tecniche che magari verranno pubblicate su un sito e-commerce. E ti sembra di essere parte integrante del team che ha creato il prodotto finito dando il tuo piccolo ma prezioso contributo affinché questo possa essere commercializzato.

Insomma, magari potrà sembrare banale o scontato, ma per me tutto ciò rende stimolante questa professione ogni giorno.

Che ne pensi? 😀

Ghironda Summer Festival, un travolgente incontro di culture

Il Ghironda Summer Festival è una manifestazione all’insegna della multiculturalità in cui scoprire culture, tradizioni e artisti dei cinque continenti. Un’esperienza preziosa per vivere in prima persona i suoni, le suggestioni, i colori e le emozioni della cultura popolare di ogni angolo della Terra.

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La Ghironda è stata una bellissima occasione per incontrare culture provenienti da tutto il mondo. Grazie al suo spirito itinerante, puoi immergerti nella musica, la danza, l’arte e l’intrattenimento e rimanere affascinato dall’artigianato multietnico mentre (ri)scopri i luoghi storici della Puglia.

Sono tante le espressioni artistiche che mi hanno conquistato: dal reggae dei Microguagua alle illusioni di Sean Rooney del Cirque du Soleil, fino alle danze, le maschere, gli strumenti a percussione e l’ammaliante Danza del Fuoco degli indiani Milon Mela.

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E poi lo spettacolo offerto dagli acrobati Asante del Kenya, che lascia letteralmente senza fiato. asante-ghironda-2

Tra salti acrobatici, equilibrismi, piramidi umane e giochi di fuoco, gli artisti divertono con la loro simpatia e autoironia, sprigionando un’energia gioiosa e suscitando quel senso di stupore e meraviglia che si prova da bambini.

Mi hanno ammaliato i Sesto Sol di Città del Messico con le musiche, gli strumenti, le danze ipnotiche e i rituali degli Aztechi in omaggio al Sole, alla Luna e alla Terra, spiegando inoltre il significato dei costumi e delle tradizioni sempre vive della loro cultura. I ritmi e i movimenti incalzanti trasportano in altri luoghi, creando una suggestione travolgente.

E come i Sesto Sol, anche i peruviani Sayaka Inka hanno trasmesso un grande messaggio di fratellanza, che è alla base di questa manifestazione artistica e multiculturale.

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Come dimostra la Ghironda, la diversità è una ricchezza da accogliere, rispettare e ospitare, come se facessimo parte di una famiglia senza confini.

La cosa principale che non deve mancare in vacanza

Quando parti in vacanza, c’è sicuramente una lista di cose che non devono mai mancare. Ma in questo post non mi riferisco agli oggetti che porti con te in valigia, come le creme solari o il costume da bagno, bensì a qualcosa che ti aspetti di trovare a destinazione.

Forse hai già capito cosa intendo. Oppure hai vagamente intuito dove voglio arrivare?

Nel momento in cui programmi una vacanza, pensi a cosa vorresti fare e vedere in viaggio: paesaggi insoliti, musica, intrattenimento, serate in spiaggia, mare e riposo. Però molte varianti dipendono dal luogo in cui hai scelto di trascorrere le ferie, perché magari visiti una città d’arte e non una località balneare, oppure ti dedichi al turismo rurale, o preferisci i luoghi desolati in montagna.

Quanto alla soluzione che hai scelto per il pernottamento, ci sono molti aspetti che dai per scontato: la pulizia, il silenzio, i servizi essenziali e un personale affabile sono le prerogative che abbiamo tutti, indipendentemente dal luogo dove soggiorniamo.

Ma oggi c’è un’altra cosa che ti aspetti di trovare in vacanza e che influenza le tue scelte: la connessione Wi-Fi.

Visiti il sito di un hotel, un bed and breakfast, un appartamento in affitto e il Wi-Fi è tra le prime cose che cerchi. Ovviamente ci sono casi in cui è impossibile avere una buona connessione internet, come in alta quota.

E anche se alcuni preferiscono disconnettersi completamente in vacanza per vivere i giorni di riposo lontano dalla tecnologia, molti hanno bisogno di controllare periodicamente la posta elettronica o non possono fare a meno dei social network.

Ormai il turista vuole condividere le foto della propria vacanza sui social, soprattutto Facebook e Instagram. Anche se le aziende chiudono per ferie, molti profili aziendali sui social media non vengono aggiornati e alcuni blog decidono di non pubblicare per alcune settimane, l’attività online in estate è decisamente intensa grazie agli utenti che pubblicano e condividono ogni dettaglio della propria vacanza.

E avere a disposizione la connessione Wi-Fi diventa un plus non indifferente.

Le strutture ricettive dovrebbero tenere conto di questo fattore ormai determinante nella scelta del turista. Se all’estero questa soluzione è più diffusa, in Italia stenta ancora a decollare.

Invece gli operatori turistici che vogliono distinguersi dalla massa, dovrebbero dotarsi al più presto di una connessione Wi-Fi da mettere a disposizione dei propri ospiti: potranno così fidelizzare il turista e ottenere un buon passaparola e recensioni positive, visto che il Wi-Fi influisce molto sul giudizio dei visitatori.

E ora confessa: anche tu cerchi il Wi-Fi in vacanza?

Consigli di web marketing turistico in Puglia

Il turismo in Puglia è una delle linfe vitali di una regione che, con il passare del tempo, acquista maggiore popolarità agli occhi dei turisti. Nei primi otto mesi del 2014 le presenze straniere sono aumentate del 5%.

E allora vogliamo essere all’altezza delle prospettive fortunatamente rosee per il turismo in Puglia?
Siamo pronti?
Mi rivolgo agli operatori turistici pugliesi, proprietari di hotel e strutture ricettive, agenzie di viaggio, tour operator che lavorano in Puglia: il web marketing turistico è imprescindibile!

Perché il web marketing turistico

Il web e i social media influenzano le scelte dei turisti. L’esperienza turistica nasce già dalle prime ricerche effettuate dall’utente che si informa sulla destinazione, legge le recensioni online, valuta i siti web delle strutture ricettive e poi decide di prenotare.
Ma l’esperienza turistica non si esaurisce dopo il viaggio. Il turista colpito dalla Puglia condivide le foto delle sue vacanze sui social media, racconta la propria esperienza vissuta in Puglia agli amici o per professione, come fa un travel blogger.

Pertanto le strategie di web marketing turistico possono far crescere il turismo in Puglia grazie alle possibilità del web.

Sito web ottimizzato

Un sito web professionale è il primo biglietto da visita per conquistare il turista. Struttura semplice e intuitiva, immagini di qualità, layout responsive (cioè compatibile per la visualizzazione su diversi dispositivi) e SEO. Questi sono gli ingredienti tecnici fondamentali ai quali i siti degli operatori turistici pugliesi devono puntare.
I contenuti devono essere accattivanti e finalizzati a soddisfare i bisogni dell’utente che desidera prenotare il suo viaggio in Puglia.

Sito web multilingue

Per attirare un turista straniero, bisogna presentare una versione multilingue del sito. Pertanto hotel, bed and breakfast, agriturismi e masserie pugliesi farebbero bene ad abbandonare traduttori automatici e simili se non vogliono fare una pessima figura. Per essere competitivi è necessario rivolgersi a un traduttore professionista!
Il sito tradotto in più lingue permette di attrarre un bacino di utenti più vasto e conquistare i turisti stranieri in continuo aumento in Puglia.
Allora fatevi trovare preparati con una bella versione multilingue del sito del B&B o della vostra struttura ricettiva.

turismo-pugliaPuntare a un target di nicchia

L’esperienza di viaggio in Puglia da proporre al turista deve puntare a destinatari specifici: il target turistico diventa sempre più di nicchia.
Il turismo in Puglia non è più sinonimo di turismo di massa. Quindi occorre concentrarsi su percorsi specifici e, grazie alle ricchezze della regione, le possibilità sono molteplici: il turismo enogastronomico, il turismo artistico e culturale, il turismo rurale, il turismo religioso, l’ecoturismo, solo per citarne alcuni.

Il segreto è offrire pacchetti turistici e promuovere itinerari specifici sul web, che permettono al turista di scoprire una Puglia che soddisfi le sue aspettative di viaggio, riuscendo a incuriosirlo, conquistarlo e invitarlo a tornare.

Visibilità e passaparola sui social media

Essere presenti sui social media è fondamentale per aumentare la visibilità della propria struttura ricettiva. È un fattore che migliora il posizionamento del sito web sui motori di ricerca: se un hotel o un B&B pugliese è attivo e piuttosto popolare su vari profili social, riesce a migliorare la propria SEO.
Ma bisogna evitare di commettere errori sui social media e imparare a utilizzare adeguatamente Google+.

Aprire una pagina Google+ Local consente di ottimizzare ulteriormente il sito grazie alla geolocalizzazione, che permette al turista di trovare più facilmente tutte le informazioni di cui necessita e decidere quindi di prenotare la sua vacanza in Puglia.

Utilizzando i social media è possibile creare una community, fidelizzare l’utente che, se opportunamente coinvolto dalle attrattive pugliesi descritte, si trasformerà in cliente. Quindi bisogna interagire con l’utente, invitarlo a dire la sua, a raccontare la sua esperienza in Puglia. E questo genera maggiori condivisioni che fanno aumentare la popolarità e innescano il passaparola.

Il blog e lo storytelling

Il blog è uno strumento che offre innumerevoli possibilità nel web marketing turistico e, purtroppo, poco utilizzato per promuovere il turismo in Puglia.
Con il blog è possibile raccontare il territorio, gli eventi, gli itinerari, le tradizioni culturali, l’enogastronomia pugliese; ma anche la storia e i retroscena della struttura ricettiva (pensate alle possibilità di una masseria!), offrendo un volto umano al turista, che si sente accolto da un contesto familiare e caloroso grazie alla lettura di interessanti contenuti presenti sul blog.

Se gli operatori turistici non hanno il tempo e le competenze per curare un blog, possono affidarsi ai Web Writer, i professionisti della scrittura del web.

Il blog consente di aggiornare il sito con continuità, migliorando il posizionamento su Google e intercettando il turista alla ricerca di contenuti che lo invitino a scoprire la Puglia in prima persona: attratto dalle ricchezze pugliesi raccontante, il turista sarà portato a fare quel clic e prenotare il suo soggiorno in Puglia.

Fare rete

Per dare un ottimo slancio di promozione turistica della Puglia, resta una risorsa da esplorare: la cooperazione.
Se il proprietario di una struttura ricettiva si limita a coltivare il proprio orticello, non crescerà più di tanto. Bisogna cercare la collaborazione, promuovere iniziative in comune. Enti locali, associazioni, operatori turistici, ristoratori e titolari di B&B, agriturismi e masserie dovrebbero fare rete e lavorare insieme a progetti di valore per il turista e il territorio.

Dunque al lavoro!

Londra e il teatro, una combinazione memorabile

 

Londra, settembre 2014. Pochi giorni nella capitale londinese vissuti intensamente in compagnia di persone straordinarie.

Londra è una delle città più belle del mondo e su questo non si discute. Ma oltre alle tappe immancabili percorse dai turisti, la capitale inglese può essere vissuta in modo personalizzato, riservando gradite sorprese e regalando emozioni indimenticabili.

Per noi è stato così. In compagnia di tre amiche, abbiamo programmato un tour per visitare i luoghi in cui sono ambientate alcune delle nostre comuni passioni, tra cui Sherlock. E fra Baker Street e i luoghi delle riprese della serie della BBC (inclusa la scena cult all’esterno del St Bartholomew’s Hospital), ogni momento è stato semplicemente entusiasmante.

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Richard III con Martin Freeman

Giunte a Trafalgar Square ricordiamo all’improvviso che, a pochi passi dalla piazza, c’è Richard III a teatro con Martin Freeman. E tentiamo la sorte, per via dei pochissimi posti disponibili, riuscendo a comprare i biglietti per lo spettacolo della sera.

Lo spettacolo è stato fenomenale, con un’impostazione scenografica, sonora e artistica decisamente inedite. Conoscendo Martin Freeman soprattutto nelle vesti di John Watson e Bilbo Baggins, vederlo nei panni di Riccardo III – ambizioso, manipolatore, solo, crudele e impaziente – è stata una rivelazione, un tripudio di talento. Così come il resto dello straordinario cast.

In pochi minuti ci siamo rese conto che il teatro londinese è un’esperienza da vivere. E due sere dopo ci aspettava lo spettacolo tanto atteso, The Crucible (Il Crogiuolo) di Arthur Miller all’Old Vic.

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The Crucible con Richard Armitage

The Crucible è un assoluto capolavoro, l’essenza della potenza del teatro. L’opera di Miller è già un testo strepitoso a prescindere, ma la regia, le suggestioni musicali, la luce, la scenografia e gli attori in scena hanno creato una combinazione tale da indurmi a considerare quelle tre ore e mezza di spettacolo una delle esperienze totalizzanti della vita.

Richard Armitage sul palco rivela un talento portentoso che supera persino l’intensità e il carisma che sprigiona sul grande e sul piccolo schermo. E tutti gli attori del cast, dalla ragazzina più giovane all’attore più anziano, hanno regalato delle performance straordinarie.

the-crucible-old-vicAlla fine dello spettacolo, dopo aver pianto tutte le lacrime, abbiamo chiacchierato con Jack Ellis, il quale ci ha rivelato che esiste una possibilità di vedere The Crucible in Italia.

Infatti il 13 settembre è stato l’ultimo giorno di rappresentazione all’Old Vic e il successo dell’opera a Londra è stato tale che probabilmente realizzeranno un tour mondiale. Al momento stanno esaminando le città da prendere in considerazione per il tour. Roma è una di queste. Affinché ciò avvenga, dobbiamo diffondere la voce e creare una certa attesa.

Te lo assicuro. Vedere The Crucible a Roma sarebbe un’esperienza memorabile.

Confido in questa possibilità e nel frattempo continuo a sognare e a custodire nel cuore le emozioni che mi ha regalato il teatro inglese.

Resta una certezza inconfutabile per i prossimi viaggi a Londra: una tappa in teatro sarà immancabile.

Viaggi: le regole del galateo a tavola nel mondo

 

Quando viaggi non devi sottovalutare l’importanza dell’etichetta a tavola. Ogni cultura ha le proprie regole sulla postura e la consumazione dei pasti. Imparale e mettile in pratica per non fare brutta figura quando mangi o bevi durante un soggiorno all’estero.

Infatti le abitudini a tavola variano da un Paese all’altro ed è sempre preferibile conoscere alcune regole per evitare momenti di imbarazzo o mancare di rispetto all’altra cultura.

Ecco una lista di regole del galateo a tavola nel mondo.

Viaggi: cosa non fare a tavola
  • Non incrociare le bacchette in Cina e Giappone.
  • Usa solo la mano destra per mangiare in India, Medio Oriente e alcune parti dell’Africa. La mano sinistra è considerata impura.
  • Non parlare di soldi in Francia.
  • Usa sempre le posate e non toccare il cibo con le mani in Brasile e Cile.
  • Non chiedere sale e pepe in Portogallo. La richiesta è considerata un’offesa al condimento fatto dal cuoco.
  • Non tenere le mani poggiate in grembo in Russia.
Viaggi: cosa fare a tavola
  • Condividi il pasto in Etiopia. Non esiste un piatto singolo perché un pasto individuale è considerato una strana usanza.
  • In Giappone riempi il bicchiere del tuo vicino e aspetta che il tuo venga riempito da un altro commensale.
  • Lascia un po’ di avanzi nel piatto in Cina. Così dimostri di aver apprezzato il pasto e di aver gustato la quantità giusta di cibo.
  • In Messico mangia con le mani invece di usare le posate.
  • Offriti di pagare per intero il conto in Francia o aspetta che lo faccia qualcun altro. Dividere il conto è considerato poco educato.
Hai partecipato a un pasto particolare quando eri in vacanza all’estero? Hai qualche esperienza curiosa da condividere sulle abitudini a tavola in altri paesi?