Il Festival di Cannes 2015 ha inizio!
La sessantottesima edizione del festival è decisamente globalizzata, come rivela una curiosa tendenza: molti registi stranieri (anche gli italiani) hanno scelto di girare i loro film in lingua inglese. Su 20 film in concorso, solo tre sono diretti da registi madrelingua inglese: due americani e un australiano.
Eppure i padroni di casa sono in netto vantaggio, visto che la Francia schiera cinque film in gara. E poi c’è il trio italiano formato da Nanni Moretti, Matteo Garrone e Paolo Sorrentino. Ma due di loro e ben altri registi stranieri presentano pellicole girate in tutto o in parte in inglese.
Perché questa svolta anglofona al Festival di Cannes?
Nel corso degli anni il festival si è distinto per il modo in cui valorizza il cinema straniero, quello che parla lingue diverse. Ma Cannes 2015 presenta già sulla carta una vera e propria predilezione per l’inglese, con film anglofoni diretti da registi di varie nazionalità, come il curioso The Lobster del greco Yorgos Lanthimos, ambientato in un prossimo futuro in cui chi non trova un partner finisce per trasformarsi in un animale.
Queste pellicole anglofone dirette da registi stranieri sono accomunate da un ricco cast internazionale. Ad esempio, Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino ha per protagonisti due grandi attori, Michael Caine e Harvey Keitel. Discorso analogo per Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone e i suoi interpreti principali: Salma Hayek, Vincent Cassel, John C. Reilly e Toby Jones.
Il film di Garrone è basato su “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, una raccolta di fiabe scritte in dialetto napoletano. Come afferma il regista, anche noi italiani abbiamo scoperto il testo in una versione non originale, cioè nella sua traduzione italiana, perché il dialetto napoletano del diciassettesimo secolo non è alla portata di tutti. E girare Il Racconto dei Racconti in inglese permette a un pubblico ben più vasto di conoscere l’opera.
Il pubblico dei film stranieri è purtroppo in declino, quindi optare per l’inglese e mirare a raggiungere un maggior numero di spettatori nel mondo è una scelta legittima. E il Festival di Cannes è la migliore vetrina di lancio che si possa desiderare.