Tradurre il proprio sito in più lingue è una strategia utilissima per raggiungere un bacino di utenti e potenziali clienti più ampio.
La traduzione multilingue di un sito web permette di affacciarsi su una fetta di mercato ben più vasta rispetto a quella nazionale, creando un maggiore potenziale di vendite e profitti per un’azienda, un’attività imprenditoriale e soprattutto per un sito e-commerce.
Ma come scegliere le lingue in cui tradurre il proprio sito?
Secondo un recente studio, il sito web dovrebbe essere tradotto in almeno 16 lingue per raggiungere un’utenza mondiale. Ovviamente un’impresa del genere è titanica, costosa e difficilmente realizzabile. In verità, basta scegliere con accortezza le lingue straniere in cui tradurre (e localizzare!) il sito aziendale.
L’inglese è indispensabile. Qualsiasi azienda che intende tradurre il proprio sito aziendale in più lingue deve necessariamente optare per l’inglese.
E le altre lingue?
Tutto dipende dagli obiettivi e dalle strategie aziendali finalizzati all’internazionalizzazione dell’attività. Per scegliere le lingue (oltre l’inglese) in cui tradurre il proprio sito, bisogna considerare alcuni fattori.
- Se l’azienda vende già all’estero, analizza i mercati stranieri in cui l’attività commerciale è già operativa grazie ai distributori o agli agenti locali. Scegli quindi di tradurre il sito aziendale nelle lingue locali dei Paesi di riferimento.
- L’azienda muove i primi passi di internazionalizzazione e intende espandersi in altri mercati oltre i confini nazionali. Studia le opportunità commerciali più profittevoli all’estero e cerca clienti e consumatori stranieri di quelle nazioni, traducendo di conseguenza il sito nelle lingue delle aree geografiche target.
- Monitora il traffico web. Esistono strumenti ad hoc (come Google Analytics) per analizzare le statistiche di un sito web, permettendo di rilevare alcune informazioni sugli utenti del sito, come la provenienza geografica, le lingue parlate, le pagine più visitate. Alla luce di questi dati, puoi tradurre il sito nelle lingue più popolari secondo le statistiche rilevate.
Per scegliere le lingue in cui tradurre il proprio sito, non bisogna dimenticare altri aspetti che possono guidarti nella decisione:
- Gli utenti stranieri iscritti alla tua newsletter.
- I follower stranieri dei profili aziendali sui social network.
- I consumatori e clienti stranieri incontrati in fiera.
Un ultimo suggerimento.
Dopo aver deciso di mettere online un sito multilingue, evita di utilizzare le bandierine come punto di accesso alle versioni multilingue del tuo sito.
Ad esempio, il francese non è solo la lingua della Francia, ma è una lingua diffusa anche in Canada, Belgio, Svizzera e alcuni Paesi nordafricani. Quindi se identifichi la versione francese del tuo sito con la bandiera della Francia, è come se stessi escludendo gli altri utenti francofoni.
Per evitare di cadere in questa trappola e rivolgerti a una maggiore utenza, al posto delle bandierine utilizza le iniziali delle lingue di riferimento: EN per l’inglese, FR per il francese, ES per lo spagnolo…
Una lingua ti apre un corridoio per la vita. Due lingue ti aprono tutte le porte lungo il percorso.
Frank Smith
Rosaria Manuela Distefano
Concordo pienamente – soprattutto con l’idea di non associare una bandiera a una lingua, soprattutto con quelle che sono “universali” o comunque estremamente diffuse. Una riflessione a cui non ero arrivata fino a oggi, ma che ha moltissima importanza! Grazie!
Raffaella Lippolis
Ciao Rosaria, grazie mille per il tuo contributo! 😀
Oltre all’esempio del francese, un’altra lingua che pone problemi di questo tipo è lo spagnolo. Ma anche il tedesco… per non parlare dell’inglese! *_*