Il momento di saltare è sempre e solo uno: quando abbiamo una gran paura.
Che si tratti di una scelta della vita privata o di una decisione che riguarda la professione, la paura è il mezzo per catalizzare la motivazione.
Potrebbe sembrare un paradosso, visto che quando abbiamo paura ci ritroviamo in uno stato di immobilità che ci induce a rimanere dove siamo, a non muovere un passo oltre, come se fossimo sull’orlo di un precipizio. E allora come si fa ad andare avanti, se restiamo fermi?
Di recente ho visto 1981: Indagine a New York (A Most Violent Year), il film di J.C. Chandor con due strepitose interpretazioni di Oscar Isaac e Jessica Chastain.
Tra le varie cose che ho apprezzato del film, c’erano diversi spunti e strategie imprenditoriali che possono essere di ispirazione. Perché in un contesto dominato dalla corruzione e disseminato di vie facili da seguire solo a patto di compromettere l’onestà, ho intravisto uno spiraglio: il modo giusto per affrontare le cose è agire con integrità e correttezza. Sta a noi valutare, decidere e agire di conseguenza. Anche perché alla fine di tutto finisci per imbatterti nella tua coscienza.
Così il salto nel vuoto è un rischio, un po’ come quella volta in cui hai imparato a tuffarti da uno scoglio molto alto. Ricordi il modo in cui tremavi all’idea di affrontare quella profondità che ti sembrava un abisso? Avevi paura dell’ignoto e quello era il momento giusto di saltare.
La paura non deve paralizzarti, devi cercare di razionalizzare ciò che stai provando e buttarti. Solo così non rimarrai al punto in cui ti trovi, ma potrai proseguire oltre trovando il giusto equilibrio fra prudenza, coraggio e un po’ di avventatezza.
“When it feels scary to jump, that is exactly when you jump. Otherwise you end up staying in the same place your whole life.”
A Most Violent Year