I gesti degli italiani suscitano una domanda assillante: perché gli italiani gesticolano quando parlano?
La nostra gestualità ampia e costante è uno degli aspetti che più affascinano gli stranieri.
Ma qual è la storia di uno degli stereotipi più diffusi sugli italiani?
In realtà non è un cliché infondato, perché non c’è alcun dubbio che noi italiani gesticoliamo tanto.
Anche se la gestualità è un elemento della comunicazione non verbale che caratterizza ogni cultura, il rapporto tra i gesti e gli italiani è così particolare da incuriosire gli stranieri. Il New York Times ha scritto un articolo sull’argomento e in rete circolano guide e video divertenti che spiegano il significato di gesti molto comuni tra gli italiani.
Non si tratta soltanto di gesti di accompagnamento, che rafforzano quanto detto verbalmente, bensì di quei gesti che usiamo in sostituzione della parola.
Esistono alcune teorie che illustrano le radici storiche della gestualità degli italiani:
- Gli Antichi Greci introdussero il linguaggio gestuale. Furono i Greci che colonizzarono l’Italia meridionale a introdurre i gesti marcati del nostro linguaggio. E infatti al Sud si gesticola molto più che al Nord.
- Il desiderio di non farsi capire dalle popolazioni dominanti (Romani, Goti, Normanni e tutti coloro che hanno dominato la penisola), comunicando a gesti. La gestualità sostituiva dunque la parola come una sorta di lingua in codice.
- Le comunità parlavano dialetti diversi prima dell’unità linguistica, quindi per loro era difficile comunicare a causa delle differenze linguistiche. E grazie ai gesti riuscivano a farsi comprendere più facilmente.
- La Commedia dell’Arte, espressione teatrale nata in Italia che valorizzava la mimica e i gesti dell’arte comica: dal palco e dal teatro di strada, i gesti utilizzati sono stati integrati nel nostro parlato quotidiano.
Questi fattori hanno certamente contribuito allo sviluppo dei gesti che utilizziamo senza accorgercene e che abbiamo appreso quasi in modo inconsapevole.
E per ironizzare sulla nostra abitudine inveterata (con un po’ di imbarazzo…), ecco il video del rap che il Consolato americano ha pubblicato qualche mese fa.
Fonte immagine: Alfredo Cassano