Lo confesso, dire di no a un cliente non è facile, soprattutto quando si tratta di nuovi clienti che possono arricchire il nostro portfolio (e fatturato).
Di recente mi è capitato di rifiutare progetti di traduzione da due nuovi potenziali clienti. Il motivo? Settimane già completamente piene di traduzioni, revisioni e consegne che non mi avrebbero permesso di dedicarmi come si deve ad altri progetti corposi.
E se il cliente non mi contatta più? E se trova qualcun altro e decide di affidarsi a lui? E se…?
Sono tanti i dubbi che ci assillano in questi momenti. Anche perché poi ci sono quei periodi in cui il lavoro scarseggia e si tende ad accettare qualsiasi cosa pur di fatturare.
Invece dobbiamo imparare a fare pace con questa sorta di senso di colpa, perché ne va della nostra salute mentale e fisica.
Se lavori come traduttore freelance, ecco alcuni casi in cui dovresti dire di no a un cliente:
- Le combinazioni linguistiche richieste per la traduzione non sono quelle con cui lavori tu.
- Hai lavorato in passato con questo cliente che non ti ha ancora pagato o ti ha pagato con un ritardo imperdonabile e quindi non ti fidi.
- Non credi che il progetto sia nelle tue corde, perché riguarda un settore in cui non sei specializzato o richiede competenze che non hai.
- Il budget proposto per la traduzione è troppo basso. NO alle tariffe da fame!
- Hai un carico eccessivo di lavoro, troppe consegne e scadenze da inseguire e sai che aggiungere un’altra traduzione senza avere il tempo necessario per svolgerla a dovere significa consegnare un lavoro non all’altezza.
- Sei in vacanza ma controlli comunque le email. Ma se sei in vacanza, non accettare l’incarico! O meglio, puoi proporre una data di consegna che non coincida con il tuo periodo di (meritato) riposo.
In alcuni casi in cui si rifiuta una traduzione a malincuore, consiglio di suggerire una soluzione alternativa: fornire al cliente il contatto di un altro traduttore freelance adatto a svolgere quel particolare lavoro. Il networking serve anche a questo. 😉