Le piattaforme di streaming come Netflix, Amazon Prime e Disney+ hanno beneficiato delle restrizioni dovute alla pandemia e della chiusura globale dei cinema, dato che sono gli unici canali che trasmettono contenuti audiovisivi originali oltre alla tv tradizionale.
Eppure, anche prodotti di qualità risentono delle tempistiche ridotte del settore audiovisivo: sottotitoli e doppiaggio realizzati in fretta e furia, spesso da neofiti, refusi o errori peggiori nei sottotitoli tradotti, ecc.
Così il mondo del doppiaggio spesso lamenta il calo di qualità che riguarda tutta la filiera per abbreviare i tempi di lavoro, perché manca l’importante supervisione finale.
Infatti, molti studios si rivolgono a società a basso costo che affidano i lavori di traduzione, voice-over e adattamento a operatori esterni poco qualificati e sottopagati, riducendo i tempi (e la qualità).
Forse le cose iniziano a cambiare.
Finalmente la localizzazione di un prodotto audiovisivo viene considerata un passaggio cruciale, che non deve essere sacrificato sull’altare del risparmio. Si tratta di un processo che richiede cura, attenzione e professionalità quanto la produzione stessa.
Investire in produzioni locali
I prodotti audiovisivi disponibili sulle piattaforme di streaming sono soprattutto in inglese. Dalla lingua originale vengono doppiati o sottotitolati in decine di altre lingue per essere fruibili in tutto il mondo.
Ma la crescita esponenziale dello streaming induce il settore audiovisivo a investire in produzioni locali, realizzando film, documentari e serie tv in lingue diverse (come il francese Lupin), da doppiare e sottotitolare in altre lingue, tra cui l’inglese.
Insomma, il processo si inverte.
Così è possibile attirare un maggior numero di iscritti.
Ad esempio, una produzione coreana lanciata su Netflix indurrà migliaia di coreani a iscriversi a Netflix, per poi acquisire popolarità anche in altri Paesi grazie ai sottotitoli tradotti o al doppiaggio.
Tutto questo richiede un grande lavoro di adattamento attraverso il confronto continuo tra script, audio e video. Il copione da tradurre non basta: occorre adattare il testo in base a ciò che accade sullo schermo, alle inquadrature, agli effetti sonori e al linguaggio del corpo.
Il controllo qualità
La crescita internazionale rende ancora più cruciale il controllo qualità.
Se una serie tv italiana disponibile in streaming viene sottotitolata in inglese, occorre un revisore (sempre e comunque) che verifichi la conformità della traduzione dall’italiano all’inglese e poi un madrelingua inglese che si metta nei panni dello spettatore del prodotto finale sottotitolato per controllare che il contenuto sia perfettamente fruibile nella sua lingua.
Tempus fugit, la domanda è alta… però è sempre meglio curare il prodotto nel minimo dettaglio, così quegli screenshot che denunciano gli errori grossolani nei sottotitoli saranno un lontano ricordo.