La traduzione automatica penalizzata: Google contro Google Translate

Google che penalizza Google Translate? Potrebbe sembrare un paradosso, ma è la realtà. La traduzione automatica non piace neppure al motore di ricerca più usato al mondo.

Hai investito una bella quantità di soldi per realizzare il tuo sito web, magari hai pagato un copywriter per scrivere i contenuti, scegliendo le parole più efficaci per conquistare gli utenti e convertirli in clienti, così da aumentare le vendite.

Vuoi internazionalizzare la tua attività, intercettando potenziali clienti all’estero grazie al sito aziendale multilingue.

Ma vuoi risparmiare sulla traduzione e, invece di rivolgerti a un traduttore professionista, preferisci affidare la traduzione del sito aziendale a Google Translate.
Complimenti! Hai appena scelto l’opzione peggiore.

E il motivo è molto semplice.
Frasi senza senso, errori imbarazzanti, traduzione approssimativa che fa fuggire gli utenti dal sito. Sono queste le caratteristiche di un sito tradotto con Google Translate.

Affinché le pagine vengano indicizzate da Google per farti trovare dai potenziali clienti, la qualità dei contenuti del sito è un fattore determinante.
Invece un sito multilingue tradotto con Google Translate ti offre un pessimo scenario.

La traduzione automatica è il male:
  • diminuisce la credibilità del sito
  • dimostra un approccio poco professionale di chi ne fa uso
  • riduce l’autorevolezza dell’azienda che ha tradotto il proprio sito con Google Translate

Inoltre la traduzione automatica è una pratica che danneggia la SEO, penalizzando il posizionamento del sito web che, secondo Google, presenta “contenuti generati automaticamente”, i quali violano le linee guida di Google.

La qualità della traduzione deve essere la tua priorità. Allora cerca di capire una volta per tutte che Google Translate è l’opposto della professionalità e può danneggiare la tua azienda.

Se vuoi tradurre un sito web (e non solo), scegli un traduttore freelance o un’agenzia di traduzione che possiedono conoscenze linguistiche, tecniche e culturali che nessuna macchina può riprodurre.

Perché un freelance deve avere un blog

Se sei un freelance che vuole distinguersi dalla massa, devi avere un blog. Perché oggi il curriculum e il portfolio non sono sufficienti per trovare nuovi clienti e instaurare collaborazioni durature.

Però non farti prendere dal panico dovuto alle più comuni difficoltà del blogging: manca il tempo, scarseggiano l’ispirazione e le idee, soprattutto se non hai sviluppato una strategia di blogging e un calendario editoriale.

Per migliorare il tuo personal branding, il blog è un elemento fondamentale che contribuisce a comunicare il tuo valore e le tue competenze, ottimizzare il tuo sito web e intercettare nuovi clienti.

Il blog è un potente strumento di marketing che apporta:

  • Benefici SEO
    Aggiornando spesso un sito web, è possibile raggiungere un migliore posizionamento su Google. Grazie agli articoli del blog, i motori di ricerca danno maggiore rilevanza a un sito web aggiornato rispetto a uno che rimane immutato nel tempo.
  • Visibilità
    Gli utenti che leggono i tuoi post aumentano il traffico del sito. Inoltre, grazie ai commenti e alle condivisioni dei tuoi post sui social network, puoi ottenere un’esposizione importante. Il tuo nome circola, puoi diventare un punto di riferimento per una nicchia e fidelizzare determinati utenti che possono trasformarsi in clienti.
Quanto può influire il blog di un freelance nel suscitare una buona impressione in un potenziale cliente?

Ti posso raccontare la mia esperienza personale.

Nel caso di un traduttore freelance, un’agenzia di traduzione può accertarsi delle competenze linguistiche di un traduttore proponendo un test di traduzione il cui esito è determinante per avviare una collaborazione.

Prima di una possibile collaborazione, il cliente cerca informazioni sul potenziale fornitore (il traduttore freelance). E questa ricerca avviene online. Il cliente legge le informazioni disponibili sul web, approfondisce la ricerca sul sito personale e i profili social del traduttore, si sofferma sul blog. Leggendo uno o più articoli del blog, può analizzare più a fondo le capacità linguistiche, le conoscenze culturali e gli interessi del traduttore.

Qualche mese fa ho ottenuto il più grosso incarico di traduzione fino a oggi a cui ho lavorato per settimane. E il cliente ha rivelato che mi ha proposto questa collaborazione non solo in base all’esito positivo del test di traduzione, ma anche grazie al mio blog.

Oltre alla soddisfazione di lavorare a un progetto corposo, sono rimasta gratificata nell’apprendere che persistere nell’attività di blogging alla fine ripaga.

Il blog di un freelance ha bisogno di costanza, passione e strategia.
I risultati non arrivano subito, né si possono misurare in guadagni diretti. Ma la conquista è un livello di credibilità e autorevolezza tutt’altro che trascurabile.

Come ottenere eccellenti traduzioni gratis

Ottenere traduzioni gratis di ottima qualità è un desiderio molto diffuso tra coloro che non vogliono spendere un centesimo per la traduzione di un documento, un sito web, un manuale, un testo qualsiasi.

Del resto perché pagare un professionista se esistono soluzioni gratuite?
Bisogna per forza ricorrere a un traduttore freelance o a un’agenzia di traduzioni per ottenere traduzioni di qualità?

Dato che a Natale “siamo tutti più buoni”, mi piacerebbe farti un piccolo regalo e fornire una soluzione al problema che ti tormenta: esistono strumenti efficaci per ottenere traduzioni di qualità in modo gratuito?

Parliamoci chiaro. Un suggerimento di questo tipo va contro i miei interessi, visto che la traduzione è la mia professione.
Però vorrei risolvere una volta per tutte questo problema senza invitarti a ricorrere a mezzi mediocri che rovinano la tua reputazione o quella della tua azienda, come Google Translate e i traduttori automatici.

In fondo tantissimi utenti affidano a Google la ricerca disperata di traduzioni gratis, sperando di trovare una soluzione che garantisca la qualità, come puoi vedere nella popolare chiave di ricerca qui sotto:

traduzioni professionali gratis

Come ottenere traduzioni gratis di ottima qualità?
La soluzione è semplice: NON PUOI.

Esatto, le “traduzioni professionali gratis” NON esistono. Perché la traduzione è un processo che richiede studi, esperienza, aggiornamento, competenze e abilità del tutto umani.

Affideresti la cura dei tuoi denti a una macchina pur di risparmiare? Oppure preferisci pagare un dentista, cioè un professionista qualificato e competente capace di garantire il risultato desiderato?

Per la traduzione il discorso è molto simile, visto che affidarti a un professionista non significa sostenere una spesa inutile, bensì investire nell’immagine della tua azienda oltre i confini nazionali, assicurando risultati a lungo termine a beneficio della tua attività.

E se ti sembra che all’inizio del post ho voluto ingannarti indirizzandoti verso una soluzione che poi è risultata diversa dalle tue aspettative, pensa che il regalo che ho voluto farti è questo: aiutarti a capire che non esistono  ottime traduzioni gratis e che dovresti essere consapevole di questa realtà.

Di cosa ha paura il traduttore freelance

La paura è uno dei temi di Halloween, ma anche un elemento che caratterizza la vita del traduttore freelance. Come in altre professioni, il traduttore deve convivere con la paura, che si manifesta in molte forme e si impadronisce di noi senza quasi esserne consapevoli.

Che sia per scarsa autostima o per una certa tendenza al panico, la paura ostacola la ragione, offusca le nostre certezze e ci fa precipitare nel vortice dell’angoscia, che il più delle volte è immotivata ed è la pura conseguenza di un caos emotivo dominato da sensazioni negative.

L’insicurezza e la paura assalgono soprattutto il traduttore freelance che si è affacciato da poco sul mercato, fresco di studi e con poca esperienza. Mille dubbi assalgono il neo-traduttore: le tariffe da applicare, la ricerca del primo cliente, la concorrenza dei colleghi più esperti…
Tuttavia, i dubbi e le ansie convivono anche con i traduttori più maturi, che hanno vari anni di esperienza alle spalle.

Ti propongo un breve elenco delle paure (spesso ingiustificate) che assalgono un traduttore.

Ecco di cosa ha paura il traduttore freelance:
  • Un potenziale cliente chiede il preventivo di una traduzione. Non avrai mai più sue notizie.
  • Il Project Manager non è molto soddisfatto del tuo lavoro?
  • Il cliente che non paga la fattura.
  • Il computer che si riavvia/spegne/muore mentre traduci l’ennesima cartella del giorno.
  • Anche se sei consapevole che nella vita di un freelance esiste il cosiddetto ciclo “feast or famine”, con l’alternarsi di periodi di grassa e di magra, hai il terrore dei periodi di magra.
  • Ti accorgi di un refuso nella traduzione dopo averla consegnata.
  • E se non fossi all’altezza di questo incarico di traduzione?
  • Le tasse sono puntuali, il saldo delle fatture praticamente mai.
  • Perdere i glossari e le memorie di traduzione archiviati per motivi ignoti.
  • La gente non capirà MAI che tradurre è un lavoro.
Ti riconosci in queste paure? Vorresti confessare altre paure che ti assalgono?
Confrontiamoci… e sosteniamoci a vicenda. 😉

Inside Out: traduttori ed emozioni a confronto

Ho visto Inside Out e l’ho trovato straordinario. È un film decisamente raro che, nella migliore tradizione della Pixar, arriva al cuore degli adulti più che dei bambini, grazie a un misto di maturità, delicatezza e profondità. Inside Out scava dentro di noi, ci fa immedesimare, ci incanta grazie a un’accattivante rappresentazione delle nostre principali emozioni: Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia e Paura.

Se hai visto il film, anche tu sei rimasto conquistato dai personaggi che ritraggono le emozioni.
Io ho provato ad associare a ciascuna emozione alcuni stati emotivi del traduttore freelance. Così ho creato una sorta di Inside Out del traduttore.

Inside Out: la console delle emozioni del traduttore
GioiaGioia
  • Ho la fortuna di fare il lavoro che amo, nonostante alti e bassi.
  • Con la traduzione imparo ogni volta qualcosa di nuovo. Non è una cosa entusiasmante?
  • Ok, ho inviato il preventivo a un potenziale cliente. E ora: pensa positivo!
  • Ecco una bella soddisfazione: l’azienda per cui ho tradotto il catalogo di prodotti e i materiali pubblicitari è riuscita ad aumentare le esportazioni grazie alle mie traduzioni.
tristezzaTristezza
  • Peccato, pensavo che quel servizio che intendevo proporre oltre alla traduzione fosse interessante.
  • I miei tentativi di personal branding, di promozione e marketing non portano alcun risultato. Nessuno mi vuole.
  • Ho contattato mille agenzie di traduzioni, ma nessuna vuole lavorare con me.
  • I potenziali clienti non accettano i miei preventivi. Non sono in grado di negoziare.
DisgustoDisgusto
  • Grazie a quella virgola tra soggetto e verbo, ho deciso di non voler rispondere alla tua email.
  • Ma se nel CV ho scritto che non uso MemoQ, perché tu agenzia mi proponi un incarico in cui devo utilizzare questo CAT tool?
  • Va benissimo preferire Google Translate o un cosiddetto “traduttore” che ha trascorso un mese in Inghilterra e nella vita fa tutt’altro che tradurre. Senza dubbio costerà meno di me. Ma i danni che ne ricaverai ti costeranno decisamente caro.
  • Certo, vuoi che traduca un testo così pieno di errori grammaticali, refusi e inutili doppi spazi? Magari prova a riscriverlo e poi ne riparliamo.
RabbiaRabbia
  • Sì, sono un traduttore freelance. Sì, è un lavoro!
  • Tante grazie, Project Manager che mi chiedi se sono disponibile a tradurre un sito web e non mi hai neppure mandato il file sorgente per calcolare il preventivo. Quindi devo calcolare io il numero di cartelle senza una minima indicazione da parte tua?
  • Caro cliente che mi avresti pagato a 90 giorni: ne sono passati 120. Dov’è il saldo della mia fattura?
  • Il revisore ha nettamente peggiorato la traduzione, solo perché la frase da me tradotta e che lui ha contestato e modificato “suona meglio” nella sua versione.
PauraPaura
  • Il post-editing finirà per sostituire del tutto la traduzione professionale!
  • Non capisco la terminologia tecnica del testo di partenza. Perché mai ho accettato questa traduzione?
  • Sono passati già tre giorni dall’ultimo lavoro. Non riceverò più incarichi di traduzione, nessun cliente mi contatterà per il resto della vita!
  • Il Project Manager è soddisfatto, ma non molto soddisfatto della mia traduzione. Ho fatto un pessimo lavoro.

 

La lista di possibilità è infinita. E allora ecco una sfida: in base alla tua esperienza di traduttore freelance, prova ad aggiungere qualcosa. Scegli una o più emozioni e mettile a confronto con il tuo lavoro: gioia, tristezza, disgusto, rabbia e paura… di certo fanno parte della tua vita quotidiana di traduttore!

Dimmelo nei commenti. Il tuo contributo è prezioso!

Traduttore freelance e potenziale cliente: come fare una buona impressione

Il traduttore freelance è sempre alla ricerca di clienti: agenzie di traduzioni, aziende, privati, organizzazioni. La lista non finisce qui ed è decisamente varia.

Ma oltre a prendere l’iniziativa per intercettare potenziali clienti interessati ai suoi servizi di traduzione, talvolta è il cliente a contattare il traduttore per la prima volta. In questo caso l’email o la telefonata del potenziale cliente arriva grazie al passaparola, oppure come risultato dell’ottimo lavoro di personal branding del traduttore freelance, che raggiunge una certa visibilità online grazie al sito, al blog e ai suoi profili social.

Quando è il cliente a contattare il traduttore freelance, quest’ultimo deve fare di tutto per assicurare una buona impressione e dimostrarsi degno della fiducia che il potenziale cliente ha voluto accordargli alla sua prima richiesta.

Ecco i miei suggerimenti in base alla mia esperienza.

Rispondi con rapidità

I tempi di risposta hanno una grande importanza. Se il potenziale cliente ti ha mandato un’email, cerca di rispondere tempestivamente alla sua richiesta. Che si tratti di un preventivo o della possibilità di incontrarsi e discutere del progetto, dimostra la tua disponibilità rispondendo nel più breve tempo possibile.
Se il cliente ha contattato vari traduttori, quasi sempre il primo traduttore freelance a rispondere è quello che finisce per aggiudicarsi il lavoro.

Comunica con un linguaggio semplice

A meno che tu non abbia a che fare con un’agenzia di traduzioni, il potenziale cliente non conosce la terminologia specifica utilizzata dal traduttore freelance. Quindi spiega cos’è una cartella o un CAT tool, oppure non dare per scontato che il potenziale cliente sappia la differenza fra traduzione e localizzazione.

Usa un linguaggio chiaro e semplice, evitando i termini troppo tecnici, e comunica con un linguaggio comprensibile per il potenziale cliente.

Personalizza la comunicazione

C’è il cliente che non hai mai incontrato e con cui hai sempre lavorato attraverso lo scambio di email, ma c’è anche quello che ha bisogno di conoscerti di persona o che preferisce comunicare al telefono.

Il segreto per instaurare un ottimo rapporto è adattarti allo stile di comunicazione del cliente. Allora personalizza il tuo approccio comunicativo secondo le sue esigenze, facendolo sentire unico.
Poi è ovvio che, sebbene il tuo cliente preferisca una chiacchierata di lavoro a uno scambio di email, la parola scritta (preventivo, ordine, eventuale contratto, fattura) non deve mai mancare.

Cerca di essere la soluzione, non il problema

A volte il potenziale cliente ti contatta per un progetto relativo a un ambito di specializzazione che non ti appartiene o per una combinazione linguistica che non corrisponde alle tue lingue di lavoro attive e passive. Oppure vorresti accettare il lavoro, ma la richiesta arriva in un periodo in cui stai già lavorando a numerosi progetti con consegna imminente.

In quei casi in cui non puoi accettare il lavoro proposto, non diventare fonte di ulteriori difficoltà per il potenziale cliente, ma cerca di trovare una soluzione: proponi un altro collega, mettilo in contatto con un traduttore freelance che lavora con quel particolare settore o nella combinazione linguistica richiesta dal cliente e diversa dalla tua. Questa volta non otterrai il lavoro, ma il potenziale cliente sarà grato per la soluzione che hai fornito e si ricorderà di te. E magari in futuro ti contatterà di nuovo per un progetto che potrai accettare senza problemi.

Cosa ne pensi? Quali altri suggerimenti possiamo aggiungere per fare una buona impressione?

3 casi in cui il prezzo di una traduzione aumenta

Quanto costa una traduzione? Ecco la domanda che tutti i potenziali clienti si pongono prima di richiedere una traduzione.
Non esiste una risposta universale a questo dubbio che assale anche i traduttori alle prime armi che devono stabilire le proprie tariffe. Il motivo è semplice: esistono tanti fattori che influenzano il prezzo di una traduzione, tra cui la combinazione linguistica, la data di consegna, il tipo di documento da tradurre.

Quando un potenziale cliente chiede un preventivo a un traduttore freelance o a un’agenzia di traduzioni, spesso tende a considerare la quotazione più alta delle sue aspettative. Purtroppo ci si attende tariffe decisamente basse perché la traduzione è un’attività spesso sottovalutata, mentre si tratta di una professione intellettuale che richiede competenze notevoli, non solo di natura linguistica.

Ci sono tre casi in cui il prezzo di una traduzione aumenta ed è bene tenere a mente questi fattori nel momento in cui si chiede un preventivo.

1. La traduzione è urgente

Quasi tutti i clienti necessitano di una traduzione in pochissimo tempo. Ma bisogna sapere che la data di consegna influenza notevolmente il prezzo, perché magari il traduttore sta lavorando ad altri progetti e deve dare la precedenza alla traduzione urgente, oppure la richiesta giunge di venerdì pomeriggio e la traduzione deve essere consegnata il lunedì mattina.
Molti traduttori applicano una tariffa maggiorata quando devono lavorare nel weekend. In ogni caso occorre ricordare che l’urgenza fa aumentare il prezzo della traduzione.

2. Il formato del file da tradurre è difficile da editare

Un traduttore preferisce lavorare con un file in Microsoft Word, perché facilmente editabile. Ma spesso il documento da tradurre è in PDF, il che fa aumentare il prezzo della traduzione, in quanto il traduttore deve convertire il file in un formato editabile per calcolare il preventivo ed effettuare la traduzione. E il tempo da impiegare in questo processo comporta una tariffa più elevata. Se è possibile, sarebbe quindi preferibile inviare il file da tradurre in un formato facilmente modificabile, in modo da risparmiare sulla traduzione.

3. Il contenuto della traduzione è molto tecnico

Il motivo per cui gran parte dei traduttori sono specializzati in determinati settori è proprio questo: conoscere a fondo l’argomento del documento da tradurre riduce i tempi di ricerca e di studio necessari per fornire una traduzione ottimale, perché il traduttore ha già acquisito la terminologia e può lavorare alla traduzione in tempi più rapidi.
Se invece il documento da tradurre tratta un argomento estraneo ai settori di specializzazione del traduttore, quest’ultimo avrà bisogno di più tempo per la ricerca terminologica necessaria allo svolgimento di un ottimo lavoro.

Se un potenziale cliente vuole risparmiare sulla traduzione, deve ricordare i tre punti che ho menzionato e seguire questi suggerimenti per lavorare al meglio con un traduttore freelance.

Lavoro freelance: ci vorrebbe un amico?

Prima o poi, caro freelance, ti capita l’amico cliente. Un amico ha bisogno del tuo servizio professionale e si rivolge a te senza pensarci due volte. E lo fa perché ti conosce, perché si fida.

Sembra che metà dell’opera sia già alle tue spalle, visto che non hai dovuto sudare per ottenere il lavoro e conquistare la fiducia di un cliente sconosciuto. L’amico sa come lavori, quali sono le tue competenze, magari in passato ti ha portato qualche prezioso cliente innescando il passaparola.

Ma l’amico è il migliore o il peggior cliente del freelance?

Forse dipende dall’amico. Ma dipende anche dal freelance.

Quando il tuo amico diventa il tuo cliente, le circostanze si complicano. Le variabili in gioco sono tante, spesso irrazionali, e danno vita a situazioni di questo tipo:

  1. Grazie all’amico hai ottenuto un ottimo cliente. Così ora ti senti in debito nei suoi confronti e pensi di dovergli un favore.
  2. L’amico si aspetta che lavori gratis, in quanto amico.
  3. Per te è difficile farti pagare. In fondo si tratta di un amico, perché dovrebbe?

La soluzione a tutto questo è una sola: l’amico ti deve pagare perché è un cliente!

Si tratta pur sempre di lavoro, il tuo lavoro, quello con cui ti guadagni da vivere. E come tale va retribuito.

Probabilmente ti senti a disagio nel presentare la fattura al tuo amico, provi persino un senso di colpa. Ma questo non giustifica il fatto che il lavoro debba essere svolto gratis.
Se proprio vorresti ricambiare un favore (?), offrigli una cena, un film al cinema, dagli un passaggio in macchina. Insomma, hai capito.

Pensaci: se avessi un amico che fa il dentista, credi davvero che non sborseresti neppure un centesimo per la sua prestazione professionale?

Il modo di venire incontro al tuo amico cliente c’è. Potresti applicare una tariffa ridotta per la tua consulenza o il servizio svolto, oppure fornire un servizio extra in omaggio, soprattutto quando il lavoro per lui è occasionale e non quando si tratta di una collaborazione continuativa.

Sei d’accordo? Ti è capitato di lavorare gratis per un amico cliente?

10 verità sul traduttore freelance

Oggi passiamo in rassegna alcune caratteristiche (più o meno serie) del traduttore freelance.

Per stilare le 10 verità sul traduttore freelance mi sono basata sulla mia esperienza, ma sono certa che molti traduttori condividono questi aspetti che riguardano non soltanto la professione, bensì il modo di vivere e di guardare il mondo.

Il traduttore freelance:
  1. Adora il caffè e lo beve ogni volta che può.
  2. Spesso gioca d’anticipo. La puntualità è una prerogativa essenziale non solo nell’ambito della sua professione, ma come stile di vita.
  3. Digita i tasti del pc a una velocità supersonica.
  4. Legge di tutto: libri, riviste, blog, saggi, romanzi, articoli, giornali, cartaceo, online, didascalie, titoli di coda.
  5. È rinomato per la precisione, la scrupolosità e l’attenzione al dettaglio. A volte viene criticato per un eccesso di zelo.
  6. Ha molta pazienza, eccetto quando legge o ascolta errori di grammatica.
  7. È abituato a spiegare di continuo in cosa consiste la sua professione. Sì, perché molti rimangono esterrefatti e pensano: “tradurre è un lavoro?”.
  8. Ha un modo tutto suo di leggere un libro. Torna più volte su una frase, ne studia l’equilibrio, prova a immaginare come avrebbe tradotto una parola o un determinato passaggio.
  9. Sa che urgenza e tempi rapidi sono le priorità di ciascun cliente, ma ognuno di loro attribuisce valori soggettivi a questi parametri.
  10. Ha una curiosità insaziabile.
Collega traduttore, ti riconosci in questi punti? Cosa aggiungeresti a questa lista di verità sul traduttore freelance?

I Dieci Comandamenti… del traduttore

In questi giorni non si fa che parlare de I Dieci Comandamenti grazie alle due serate con Benigni trasmesse in tv. E a proposito di Decalogo: quali sono i Dieci Comandamenti del traduttore?

L’appuntamento televisivo con Roberto Benigni è uno dei rari piaceri della tv italiana. Così ho guardato volentieri le due serate dedicate al Decalogo e il commento di Benigni, come sempre, è un’ispirazione.

Allora ho cercato di trovare una corrispondenza con la mia professione e mi sono chiesta:

Quali sono i Dieci Comandamenti del traduttore?

Ho elaborato questo Decalogo che spero farà sorridere i colleghi e i non addetti ai lavori. Se non si fosse capito, ciò che segue è una lettura ironica della figura del traduttore freelance. 🙂

I Dieci Comandamenti (semiseri) del traduttore:
  1. Non avrai altra premura all’infuori della qualità.
  2. Non nominare San Girolamo invano.
  3. Ricordati di santificare il weekend.
  4. Onora il cliente e il Project Manager.
  5. Non uccidere il senso.
  6. Non commettere errori imperdonabili.
  7. Non rubare i clienti dei colleghi.
  8. Non scrivere falsi traducenti.
  9. Non desiderare il committente d’altri.
  10. Non desiderare il talento d’altri.